La Terra come agone degli esploratori. La luna come musa e faro; come silenziosa compagna di viaggio per quei viandanti notturni che altri non sono se non scrittori. La prima coppia di autori pronti a salire questa sera sul palco di Massenzio per lottava edizione del festival «Letterature» (ore 21, ingresso via dei Fori Imperiali) ha le idee chiare in merito a quali corti circuiti può provocare linfinita risonanza tra Terra e Luna.
Il testo inedito di Andrew Sean Greer (autore del fortunato romanzo La storia di un matrionio edito da Adelphi) ha un lontano concepimento e una lunga gestazione. «Ho iniziato a scriverlo nel 2004 quando Bush ha vinto le elezioni presidenziali. Ero di umore così nero che ho iniziato a scrivere immaginandomi unAmerica privata dal Sole; un intero Paese costretto per sempre alla luce artificiale - racconta il giovane Green, che prima di sfondare nella narrativa sbarcava il lunario come autore tv -. Poi lho abbandonato, sembrandomi nientaltro che lo sfogo di una persona frustrata. Lho terminato soltanto pochi mesi fa consegnando proprio alla Luna un ruolo centrale e in un certo senso salvifico». La coincidenza con lelezione di Barak Obama alla Casa Bianca sembra, a questo proposito, una coincidenza tuttaltro che casuale. Per Massenzio Margaret Mazzantini ha scelto un testo che solo leggendolo (o ascoltandolo, come accadrà questa sera) con attenzione fa intuire gli echi di risonanze «lunari» e di unispirazione tanto urgente quanto torrenziale. Cresciuta allombra di un padre generoso quanto «ingombrante» come Carlo Mazzantini, fin piccola Margaret capisce che «la letteratura non è il mestiere per uno spirito allegro». Vivendo la prima giovinezza in campagna, lautrice di Non ti muovere impara da subito a convivere con il silenzio e con quella «nostalgia che martella alla schiena e mi spinge a cercare al buio, con il naso soltanto, come i ciechi». Piccole citazioni del testo, dedicato proprio alla formazione dello scrittore, che questa sera la Mazzantini leggerà al pubblico romano. Con lei sul palco anche il marito Sergio Castellitto che proporrà alcune liriche di Majakovski sul tema della luna e brani tratti dallultimo romanzo della moglie (Venuto al mondo, Mondadori). «La scrittura lho negata a lungo, sapevo che sarebbe stato un destino duro, mi pareva cosa crepuscolare e che avesse a che fare col dolore, con quella necessità di togliersi dal mondo per raccontare il mondo. Oggi scrivere è una gioia, ma violenta, per quel confronto con lignoto che appunto non conosco e devo cercare, con fatica, talvolta dolore, anche se poi può dare grandi gratificazioni».
Andrew Sean Green, invitato dalla curatrice della manifestazione Maria Ida Gaeta a dividere il palco con lattrice/scrittrice, è senzaltro uno degli autori di punta dellultima generazione dei romanzieri americani. Per il suo secondo romanzo, Storia di un matrimonio, uscito in Italia a fine 2008 per i tipi di Adelphi, sono stati scomodati paragoni davvero ingombranti.
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