Consigliere «imbianchino» per cancellare la bestemmia

Genova parla di accoglienza al Papa. E l’accoglienza è anche una maxi bestemmia che campeggia da mesi nel sottopasso di Caricamento, da quando la città era stata per l’ennesima volta eletta capitale dei no global. E il democraticissimo corteo che ebbe applausi di approvazione da tutte le istituzioni, prefetto e sindaco in testa, lordò Genova con ogni tipo di scritte sui muri e in ogni spazio disponibile. Insulti alle forze dell’ordine, minacce allo Stato, istigazioni alla violenza di ogni tipo. E bestemmie.
Frasi che proprio mentre Benedetto XVI si appresta a visitare Genova dovrebbero sparire. Nessuno però fa neppure un tentativo per cancellare almeno quella frase volgare e offensiva sotto il tunnel di Caricamento. Molte istituzioni tornano a garantire massima accoglienza a Sua Santità, ma non mandano gli operai a coprire quella vergogna. Chi non riesce ad accettare tanto lassismo è Franco de Benedictis, consigliere comunale della Lista Biasotti, che detta il suo ultimatum all’amministrazione comunale. «O cancellano quella bestemmia, o vado io a cancellarla - sbotta - A costo di farmi denunciare. Voglio proprio vedere se riescono addirittura a perseguire me, dopo aver lasciato fare tranquillamente ai no global». De Benedictis prepara già pennello e vernice, rigorosamente beige come i colori dei pannelli del tunnel, anche perché di tempo non è che ce ne sia ancora molto. «Aspetterò mercoledì sera per vedere se il Comune si deciderà a rimuovere la bestemmia - garantisce - Poi giovedì ci penserò io. È l’ultimo giorno utile, da venerdì in avanti ci saranno troppi divieti a Genova.

Una città che si dice civile come la nostra non può tollerare quell’insulto rivolto non solo alla religione, ma anche a tutti coloro che si riconoscono e credono in Dio». Il Papa probabilmente non vedrebbe in ogni caso quella bestemmia. «Ma la vedrebbero migliaia di fedeli che arriveranno a Genova - chiosa De Benedictis - E questo non è accettabile».

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