Omar Sherif H. Rida
A meno di due settimane dallinsediamento del nuovo Consiglio comunale, previsto per il 3 luglio, nella Cdl si susseguono gli incontri per definire le cariche e i futuri assetti sia in aula Giulio Cesare che nei singoli municipi. In Campidoglio, mentre Udc e Forza Italia hanno già individuato (non senza qualche polemica interna specie per quanto riguarda gli azzurri) in Dino Gasperini e Michele Baldi i rispettivi capigruppo, le caselle ancora da riempire sono quelle del capogruppo di Alleanza Nazionale e del futuro vicepresidente del Consiglio comunale. Carica questultima ricoperta nella passata consiliatura da un esponente di An, Fabio Sabbatani Schiuma e rivendicata nei giorni scorsi anche da Forza Italia.
Fari puntati quindi sul partito di Gianni Alemanno, nei giorni scorsi nominato da Gianfranco Fini commissario della Federazione romana. Ed è proprio nella sede di via Po che martedì sera si è tenuta una riunione alla quale hanno partecipato lo stesso Alemanno, il presidente uscente Vincenzo Piso e tutti i consiglieri municipali eletti. Due i temi allordine del giorno: il passaggio di consegne tra vecchio e nuovo «federale» e gli equilibri nelle ex circoscrizioni, dove An deve ancora indicare i rispettivi capigruppo e dove, allinterno della coalizione, è in corso la partita per lattribuzione delle 18 vicepresidenze dei municipi in cui la Cdl è allopposizione.
Nel corso dellincontro Alemanno (anche ieri impegnato in via Po in una lunga serie di vertici) ha arringato i suoi ribadendo quelli che saranno i punti qualificanti del suo mandato in vista del congresso romano del partito, previsto per il prossimo autunno: nuove forme di rappresentanza politica sul territorio, apertura alla società civile, superamento della logica delle appartenenze. Circa la nomina dei vari capigruppo invece, spiega Piso, «abbiamo dato mandato ai gruppi municipali di autodeterminarsi e di arrivare ad una scelta condivisa».
Diversa la situazione delle vicepresidenze, per cui le trattative attualmente in corso con Fi e Udc dovrebbero chiudersi entro la fine della prossima settimana anche se alcuni accordi sono già stati sanciti: è il caso del XVII municipio, dove il nuovo vicepresidente del parlamentino sarà il consigliere di An, Luigi Avveduto. «In virtù del nostro peso numerico - continua Piso - ritengo che ad An spettino più del 50 per cento delle vicepresidenze disponibili».
Anche sulla questione del prossimo capogruppo del partito in Campidoglio iniziano a filtrare le prime indiscrezioni, e tutto sembra andare nella direzione di una scelta unitaria che tenga conto di due criteri: «anzianità daula» e consensi elettorali. In tal senso sembrano in costante aumento le quotazioni dello stesso Vincenzo Piso sia per la poltrona di capogruppo che per quella di vicepresidente dellAula: «Un ruolo nel prossimo Consiglio dovrei ricoprirlo - ammette lex federale -. Quelle in ballo sono due cariche equivalenti per importanza: come sempre in questi casi la differenza sta nelle persone e nel modo di interpretarle. Lauspicio è che si arrivi a una soluzione condivisa per un rilancio in grande stile del partito su Roma».
In questideale toto-nomine appaiono stabili le possibilità di Marco Marsilio (un altro nome che sembra possedere entrambi i requisiti sopraindicati) e diminuiscono invece quelle del capogruppo uscente, Sergio Marchi (che sullargomento si è trincerato dietro un «no comment») e di Fabio Sabbatani Schiuma.
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