Mi viene in mente che, appena finito i due anni di militare in Marina, nel 1970, cioè 40 anni fa, e trovato lavoro a Milano, tramite un altro genovese trapiantato, qualcuno mi pose le stesse domande.... perché andare a Milano e non tornare più indietro?
Le risposte erano, e sono, le stesse, anzi forse il divario è ancora maggiore, perché la deindustrializzazione del tessuto genovese è stato più violento che nel milanese.
E poi dire nel genovese è dire Genova, dire nel milanese è dire Milano e centinaia di paesi attorno che raggiungono Bergamo, Pavia, Piacenza, Como, ecc. ecc.
Penso non si possa copiare da Milano, bisogna inventarsi altro, ci sono grandi genovesi che non si occupano di moda, di design, di consulenze legali, di chimica, ecc.
Bisogna dare loro credito e sviluppare altre attività alternative e/o complementari e forse mantenere anche un po di quella genovesità, per distinguersi e non omologarsi.
Enrico Gandini
*perito industriale
ex allievo Istituto Don Bosco
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