Roma

Consiglio regionale, dal Tar un nuovo rinvio

Gli aumenti delle tariffe dei taxi su cui si deciderà lunedì in consiglio comunale, potrebbero anche non vedere la luce. Sulla delibera che introduce un ritocco del 28 per cento al tassametro a partire da settembre (una delusione per i tassisti che già pregustavano il bonus e ora annunciano lo sciopero) pende, infatti, un ricorso per illeggittimità al Tar del Lazio. «Innanzitutto - spiega il Codacons che ha consegnato il ricorso - non risulta che gli aumenti tariffari siano stati preceduti da un’adeguata attività istruttoria, in particolare dalla raccolta dei dati per valutare la sussistenza dei presupposti e delle condizioni necessarie agli aumenti tariffari. Il provvedimento è, pertanto, illegittimo perchè adottato senza consentire contraddittorio, oltre che illogico, ingiusto, affrettato, e palesemente viziato da un eccesso di potere». «Tali aumenti - aggiunge il Codacons - danneggiano gli utenti considerata la situazione economica, l’inflazione ferma, il Pil che non cresce; pertanto non sussiste alcuna ragione valida per cui le tariffe sia delle corse normali che quelle relative alle corse da e per Fiumicino debbano subire ritocchi al rialzo, anche in considerazione che i prezzi delle tariffe dei taxi della Capitale risultano già alti se si pensa che un tragitto di 5 chilometri in centro a Roma corrisponde a 8,77 euro contro i 7 nel resto del mondo».
Insomma, un giallo a puntate fatto di corsi e ricorsi. Tuttavia il Comune ha già deciso da tempo. «Ci sono tariffe taxi bloccate da molti anni - sostiene Alemanno - e siamo sotto la media delle tariffe delle altre città italiane. Al di là della demagogia va fatto un ritocco sotto questo punto di vista. Sono convinto che presto (entro oggi) riusciremo a trovare una soluzione che dia anche un segnale positivo nei confronti dei cittadini in questo momento di crisi. Ci sarà una proposta molto innovativa che potrà sbloccare la situazione».
Per quel che riguarda i tempi e i modi degli aumenti delle tariffe, l’assessore comunale alla mobilità Sergio Marchi, fa sapere però che l’aumento partirà solo a settembre, «in considerazione della grave congiuntura economica attuale». Nella nota viene precisato che l’intenzione «è quella di costituire un organismo tecnico che avrà, in futuro, il compito di determinare l'adeguamento automatico delle tariffe secondo il paniere Istat, in osservanza ai criteri espressi anche dall’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma. Rimarrà invece subito efficace la parte della deliberazione che prevede l’incremento dei controlli, la lotta all’abusivismo e l’inasprimento delle sanzioni per chi non rispetti il regolamento, così come saranno subito applicabili i principi relativi al decoro del tassista e alla garanzia della qualità del servizio». «Auspico - ha concluso Marchi - che l’importante lavoro svolto attorno a questa delibera e la fondamentale disponibilità al dialogo della categoria possano permettere una rapida approvazione della stessa in Consiglio comunale, in un clima di consapevolezza e serenità».
Ma torniano ai tassisti: l’idea di rimandare gli aumenti non fa proseliti. Una nota di Uritaxi-Assartigiani-Claai Taxi-Uti- Confartigianato-Uil Trasporti-Cna-Fast Taxitalia e Uri.Ci, (praticamente tutti) annuncia battaglia. «Ci dissociamo dalle dichiarazioni dell’assessore Marchi - fanno sapere - secondo il quale le sigle sindacali più rappresentative della categoria dei tassisti avrebbero dato la disponibilità a un differimento in autunno sull’adeguamento delle tariffe.

Riteniamo sia giusto aggiornare correttamente il salario dei lavoratori al costante aumento del costo della vita, per queste ragioni abbiamo deciso di dichiarare da subito lo stato di agitazione della categoria, riservandoci la possibilità di proclamare nei prossimi giorni un primo sciopero generale contro questo governo della città».

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