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Consumatori in rivolta: «I bus? Servizio mutilato»

Francesco Gambaro

«Il nuovo piano di trasporto pubblico previsto da Amt per il prossimo triennio rappresenta una mutilazione del servizio offerto ai genovesi, ma è anche una fuga di responsabilità della civica amministrazione per non intervenire seriamente sui problemi della viabilità». Puntano il dito contro la revisione della rete dei trasporti e i pesanti tagli alle corse (soprattutto quelle collinari), i rappresentanti delle associazioni di consumatori (Confesercenti, Adiconsum, Adoc, Federconsumatori, Altroconsumo e Sportello del consumatore), convocati questa mattina dai vertici Amt, proprio per discutere le linee guida del nuovo piano industriale. Che non li convince affatto. Perché - tuonano i consumatori - «si vuole utilizzare la metropolitana quale colonna vertebrale di tutto il sistema di trasporto urbano, ma non si può affidare il ruolo di vettore principale per tutta la città a uno che ne copre una sola parte».
In buona sostanza, la metropolitana non può e non deve eliminare i servizi in superficie, accusa Ivan Greco, responsabile trasporti per Adiconsum. Né si possono obbligare i cittadini a utilizzare il mezzo sotterraneo anche nei casi di palese disagio, considerando le difficoltà di accesso alla metropolitana e i maggiori tempi di percorrenza, rincara Cesare Groppi (Confesercenti). Piuttosto, con i fondi riservati alla tratta Brignole - De Ferrari si potrebbero realizzare alcune linee per il tram. Intanto le corse collinari sono praticamente scomparse, da Prato alla Valpolcevera, mentre quelle del Levante si fermano tutte a Brignole.
«La sensazione è che si voglia fare scendere la gente proprio a Brignole, perché prenda la metropolitana», aggiunge Greco. Le soluzioni dei consumatori? Anziché accorciare la maggior parte delle linee deviandole sulla metropolitana, bisognerebbe limitare l'accesso in centro alle auto, trasferendo le persone dal mezzo privato a quello pubblico. «Perché non ha senso creare zone blu, isole azzurre, se poi si tolgono i mezzi e se manca il coordinamento a vari livelli», sottolinea Groppi. Mentre le corsie gialle (cioè quelle riservate ai bus) vanno bene solo in certe ore e in certe tratte, purchè inserite all'interno di un progetto di viabilità, volto a potenziare il servizio offerto ai cittadini.
«Ma non tutte le proposte contenute nel piano industriale sono da buttare», precisano Stefano Salvetti (Adiconsum) e Carmela Minniti, presidente regionale Federconsumatori.

Semaforo verde, quindi, all'installazione di telecamere a bordo per evitare scippi e violenze, al potenziamento dei controlli sui titoli di viaggio e alle informazoni sulle linee e sui loro percorsi. «Un aspetto che è stato per troppo tempo trascurato», dicono in coro le associazioni di consumatori. Che, infine, invitano la Regione a integrare i fondi per il servizio pubblico.

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