da Milano
Il conte Mario Revelli di Beaumont ha scritto più di una pagina nel libro dedicato alla storia dellautomobile. Geniale progettista è stato soprattutto un innovatore e ha disegnato alcune delle più belle carrozzerie realizzate dallindustria italiana tra gli anni Trenta e Quaranta.
A Grugliasco, alle porte di Torino, il 17 aprile verrà aperta una mostra (si chiude l11 maggio) dedicata alla sua attività. Saranno esposte una quindicina di automobili e una motocicletta, oltre a un centinaio di figurini. Liniziativa, voluta dallAutomotoclub storico italiano, in collaborazione con il parco culturale «Le Serre» è inserita nel calendario «Torino 2008 World Design Capital». Da molti studiosi è considerato il padre del «monovolume», tema da lui trattato già nel lontano 1932 con studi e progetti. Mario Revelli di Beaumont (1907-1985), nato a Roma, è il più poliedrico tra i progettisti italiani di carrozzeria nel periodo tra la fine degli anni Venti e linizio degli anni Sessanta. A lui la rivista La Manovella, organo Asi, dedica spazio nel numero che sarà in edicola ad aprile. Dopo aver frequentato lAccademia militare della Nunziatella, a Napoli, torna in Piemonte e si distingue come esperto di engineering capace di ottenere molte decine di brevetti per realizzazioni nel settore della componentistica (deflettori girevoli, volanti di guida a flessibilità controllata, paraurti, alzacristalli, serrature centralizzate, sospensioni e, infine, veicoli a trazione elettrica).
Non è stato solo un grande designer. Nella sua vita ci sono state altre passioni, che hanno caratterizzato parte della sua esistenza. In gioventù, appena diciassettenne, si è infatti dedicato alle due ruote, costruendo e pilotando in gara, insieme al fratello Gino, una motocicletta autocostruita. Rivelazione del Gran Premio di Monza del settembre 1925, quando si è aggiudicata la categoria 500, nello stesso anno è campione italiano per la categoria 350 gentleman. Nel settore specifico della carrozzeria di automobili, Revelli di Beaumont esordisce nel 1927 fornendo progetti ai maggiori carrozzieri del periodo: Stabilimenti Giovanni Farina, Montescani, Ghia, Casaro, Sala, Castagna. Dopo la costituzione della Pininfarina (allora Pinin Farina), che inizia lattività nel giugno 1930, stabilirà con latelier torinese un durevole rapporto privilegiato. Negli anni Trenta condurrà le carrozzerie Viotti e Bertone a produrre in piccola serie versioni speciali basate su autotelai Fiat e lo farà dopo aver avuto un ruolo autorevole in Fiat Carrozzerie Speciali. In questa posizione è lautore diretto delle versioni più lussuose e sportive della gamma, mentre è il garante estetico dellintero prodotto, sino ai più modesti modelli di serie.
A partire dalla seconda metà del 1932 svolge una ricerca che è tra le sue attività quasi segrete: propone a Fiat numerose soluzioni rivoluzionarie per vetture monovolume che rappresentano la premessa della 600 Multipla.
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