da Milano
Sarebbero solo quattro i politici italiani nella lista dei presunti evasori con il conto a Vaduz e tra loro non cè nessun big: solo seconde e terze file. Nel «poker» di politici «cè almeno un esponente dellUdc ma non si tratta di Rocco Buttiglione, che ha fatto outing ammettendo di avere solo solo un piccolo deposito in Liechtenstein». Lo scrive il settimanale LEspresso, in edicola oggi, aggiungendo che in realtà ora «quello che tutti vogliono tenere segreto è il furioso scontro istituzionale che si sta consumando tra lAgenzia presieduta da Massimo Romano e la Guardia di finanza».
SullEspresso si legge che «lormai famoso elenco comprende sì 400 voci ma spesso corrispondono a sigle, fondazioni, prestanome e società riconducibili agli stessi soggetti: a conti fatti, sono solo 157 le persone fisiche su cui indagano gli ispettori dellAgenzia delle entrate e i pm di Roma. Il valore complessivo dei conti incriminati è di circa un miliardo e 200 milioni e comprende ricchezze accumulate da piccoli e medi imprenditori del Centro-Nord: alcuni, ma si contano sulle dita di una mano, hanno un conto superiore ai cento milioni di euro».
Il settimanale definisce «furioso» lo scontro «istituzionale che si sta consumando tra lAgenzia presieduta da Massimo Romano e la Guardia di finanza» e ricostruisce levoluzione dei rapporti dal 2006 «con larrivo allAgenzia degli uomini di Visco». Larrivo di Visco «modifica infatti i rapporti di forza tra militari e ispettori civili: fondi e assunzioni vengono dirottati sullAgenzia.
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