Il conto salato dell’obesità: vale quanto due tesoretti
15 Ottobre 2007 - 09:19Uno studio dell'Università di Milano valute le spese di aziende e Sanità: 23 miliardi di euro. In Inghilterra è allarme: "Tra 15 anni sovrappeso nove su dieci"
Un’azienda con mille dipendenti deve mettere a bilancio passivo circa 200mila euro. Un mini-tesoretto.
In Italia seguiamo a ruota le tendenze negative d’Oltreoceano. Su 5 milioni di ciccioni, 800mila sono obesi gravi. I costi per medicinali o ricoveri sono elevatissimi e vanno aggiunti quelli indiretti che pesano sul sistema produttivo.
Un dato per tutti. Le assenze per malattia costano 2,5 miliardi di euro l’anno. Questi pazienti, infatti, faticano a mantenere buoni livelli di produttività, hanno scarsa resa nel lavoro e diventano facilmente degli assenteisti cronici. Quanto alle spese sanitarie, le cifre fanno concorrenza a una pesante manovra fiscale.
Uno studio del Centro studi e ricerche sull’Obesità dell’Università di Milano, diretto da Michele Carruba, ha conteggiato in 23 miliardi di euro annui le spese dirette. I chili di troppo, infatti, causano gravi patologie associate a problemi cardiovascolari, metabolici, osteoarticolari, tumorali e respiratori. Il 64% di questi miliardi vengono bruciati in ricoveri, il 9% in farmaci e il resto per diagnosi e cure. Ma non è solo l’obeso a pesare sul portafogli della collettività. «Una persona semplicemente in sovrappeso – spiega Carruba - costa circa 850 euro all’anno, per un obeso di primo livello la spesa raddoppia a 1.700 euro. Sale a 2.
400 per un grande obeso». «Di fronte a queste cifre è chiaro che la politica sanitaria deve agire, e presto, sulla prevenzione» aggiunge Carruba. Insomma non bisogna più aspettare, anche perché in solo dieci anni la diffusione dell’obesità è cresciuta del 50% tra i bambini e nelle classi socio-economiche più basse. Dati che dovrebbero allarmare il longilineo ministro della Sanità, Livia Turco.