Erica Orsini
da Londra
Ci va, non ci va. Il mistero del primo incarico ufficiale ricoperto nelle Forze armate britanniche dal principino Harry continua ad appassionare il pubblico inglese. Già la scorsa settimana il secondogenito di Carlo e Diana aveva occupato buona parte delle prime pagine dei giornali avendo annunciato di volere entrare nel reggimento Blues and Royals, il più noto della Cavalleria. Poiché di recente i suoi uomini hanno prestato servizio in zone di guerra come la Bosnia e il Kosovo e ultimamente anche in Irak, le voci di un trasferimento di Harry nel Paese dell'ex dittatore Saddam Hussein si erano sprecate.
Voci che ieri sembravano avere avuto una conferma ufficiale, almeno così ha scritto il quotidiano della capitale The Evening Standard, nella sua edizione pomeridiana andata a ruba. Il giornale citava fonti della Difesa britannica che davano Harry in partenza per l'Irak già nel maggio del 2007. Sempre secondo quanto appreso dall'Evening Standard, l'ex scavezzacollo reale - ormai giunto quasi alla fine del suo addestramento nella severissima ed austera accademia militare di Sandhurst, dove di recente è entrato anche il fratello William - dovrebbe arruolarsi nella Prima brigata meccanizzata delle Forze armate di Sua Maestà. Perfino la sua missione non era più un segreto. Harry avrebbe dovuto pattugliare il confine con l'Iran, frontiera colabrodo attraverso cui passano i militanti decisi a unirsi alla guerriglia irachena, nonché importante varco per il contrabbando di armi.
La notizia ieri aveva già fatto il giro del mondo quando, un paio d'ore più tardi, il ministero della Difesa britannico ha smentito tutto con una secca nota stampa. «Sono soltanto speculazioni giornalistiche», nessuna decisione è stata presa, ha fatto sapere l'ufficio stampa del ministero. Tutte le rivelazioni dell'Evening Standard non hanno alcun fondamento. E, soprattutto, Harry per ora non va da nessuna parte, con buona pace della sua famiglia, che in questi giorni dev'essersi parecchio preoccupata. Anzi, chissà se questa smentita così insolitamente sollecita è stata in qualche modo richiesta proprio da papà Carlo, nel tentativo di tener il figliolo lontano dalla prima linea.
Nella nota stampa il ministero della Difesa britannico precisava perfino che ancora non è stato deciso quali unità verranno mandate in Irak dopo il 1° maggio. «Ci sono state delle indiscrezioni sulla possibilità che la Cavalleria vada a Bassora - concludeva la nota - ma ancora non abbiamo preso alcuna decisione».
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