da Milano
La loro storia e la loro vita sembra una telenovela daltri tempi, di quelle sudamericane che toccano il cuore e suscitano la lacrimuccia nellocchio della casalinga di Voghera. Nina Moric e Fabrizio Corona non mollano; con i loro fatti (la prima) e misfatti continuano a riempire le cronache e le riviste di gossip.
Il fotografo dei Vip, dopo larresto e la condanna per detenzione di soldi falsi, si rifà limmagine vestendosi da poliziotto per fiction; chissà che non gli porti bene. Sul settimanale Diva e donna in edicola oggi anticipa i suoi progetti televisivi. Interpreterà il ruolo dellispettore Tosi nel film Tieni a me, che in seguito diventerà una fiction in tredici puntate per la tv. «Ho letto la sceneggiatura - racconta Corona -: seicento pagine tutte dun fiato: la trovo convincente. il mio personaggio mi piace molto, bisogna vedere se davvero ce la farò a stare tre mesi sul set agli ordini del regista». Già, non sarà certo facile fargli seguire un copione o le regole del set cinematografico. Per cominciare, la sua carriera da poliziotto parte in salita; la sua scelta non ha fatto impazzire di gioia il Siulp, il sindacato di polizia che, attraverso il segretario Giuseppe De Matteis tuona. «Corona non ci rappresenta. Il mito del far soldi, lesuberanza, la non moderazione, il non rispetto delle regole, la sua vita spericolata non si abbinano alla divisa. Pensi che io ho scelto di fare il commissario anche perché ho visto Michele Placido nel ruolo del commissario Cattaneo. Il poliziotto di una fiction è un personaggio importantissimo». Placido batte Corona 1 a 0.
Sullaltra sponda la bella Nina prepara il debutto nel mondo del pop. «Sto per incidere un singolo a Los Angeles. Voglio sfondare come cantante e magari andare a Sanremo, ma come ospite, la competizione non fa per me», commenta con la consueta modestia. La modella dice di volersi concentrare solo sul figlio Carlos e sul lavoro, ma non dimentica il «suo» Corona. «Fabrizio me ne combina una dietro laltra, se sono ancora in Italia è solo per lui. È tornato a casa ma non cè da festeggiare.
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