ParigiCera soddisfazione ieri a Parigi per latmosfera della collaborazione franco-italiana in ambito economico e finanziario. I tempi delle polemiche (come quella provocata dalla scalata del gruppo pubblico transalpino Edf, Eléctricité de France, al capitale Edison) sono ormai acqua passata. La «pax electrica» tra i due lati delle Alpi funziona, tanto più che lItalia vuole realizzare centrali nucleari grazie alla collaborazione dei francesi, che in questo campo hanno davvero esperienza da vendere, grazie ai loro giganti Edf e Areva.
E proprio sullatomo è stato siglato uno dei bilaterali più importanti che estende la partnership tra i due Paesi e le aziende italiane e francesi: quattro gli accordi tra imprese, tre le intese che riguardano la collaborazione tra agenzie cui si affiancano altri due accordi intergovernativi in materia di ricerca e sicurezza. Cuore dellampliamento della collaborazione industriale la spinta a un altro attore italiano che si ritaglia un ruolo nel ritorno allatomo nel Paese che punta a quattro nuove centrali con tecnologia francese Epr-Areva: Ansaldo energia che lavorerà con Enel ed Edf, già soci in una joint venture paritetica, per partecipare alla realizzazione degli impianti. Obiettivo dellaccordo è la valorizzazione dellindustria italiana contro i rischi di una colonizzazione francese nel ritorno al nucleare e la cooperazione che si estende anche ai progetti Epr a livello internazionale. Un ritorno, quello al nucleare, che il premier Silvio Berlusconi ha definito «doveroso» per far pagare meno la bolletta agli italiani e ridare competitività al sistema, e apprezzato dal presidente Nicolas Sarkozy che lo ha chiamato «storico».
Per Ansaldo si tratta di un doppio coinvolgimento. La società di Finmeccanica ha siglato infatti unintesa con Areva detentrice del brevetto Epr per le centrali di terza generazione entrando così nella tecnologia direttamente legata al nocciolo dellimpianto, «sia per la produzione di componenti speciali, sia per il supporto alla realizzazione e messa in servizio» delle centrali.
Nel complesso sono venti gli accordi firmati ieri a Parigi in occasione del 28º vertice italo-francese, dove il presidente Nicolas Sarkozy e il premier Silvio Berlusconi sono stati affiancati dai ministri degli Esteri, dellInterno, dello Sviluppo economico, dei Trasporti, della Difesa, dellAmbiente, della Cultura e delle Politiche comunitarie. Oltre che sul nucleare è stata siglata unintesa importante in materia di difesa. I ministri competenti hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui i due Paesi riaffermano la volontà di rafforzare la loro cooperazione bilaterale sulla politica europea di sicurezza e difesa. La dichiarazione segna anche «il lancio concreto della brigata franco-alpina, per pianificare e condurre operazioni congiunte», che dovrebbe comprendere circa seimila uomini.
Quanto al settore dei Trasporti, i ministri Altero Matteoli e Dominique Bussereau hanno poi fatto il punto sullo stato di avanzamento dei grandi progetti avviati tra i due Paesi, tra cui la linea ad alta velocità Torino-Lione. Buone notizie per lAquila sono venute dai ministri degli Esteri Franco Frattini e Bernard Kouchner e dai loro colleghi della Cultura, Sandro Bondi e Frederic Mitterrand, che hanno firmato un accordo per la ricostruzione della Chiesa di Santa Maria del Suffragio allAquila, danneggiata dal terremoto di un anno fa, cui Parigi contribuirà con 3,25 milioni di euro. Una dichiarazione sullimmigrazione è stata siglata dai titolari dellInterno, Roberto Maroni ed Eric Besson: nel testo, si sottolinea «il ruolo di motore della Francia e dellItalia per la lotta contro limmigrazione clandestina nel Mediterraneo».
Successo personale, infine, per il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi che lo scorso febbraio, in occasione di un tour europeo, aveva consegnato al suo omologo francese Pierre Lellouche il testo della legge italiana in materia di lotta alla contraffazione.
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