Chiara Ennas
Per Ottavio Cosma, capogruppo del gruppo Misto in consiglio comunale, la legge, anzi il decreto legge 38 del 1977, è chiaro: «Fra uno stabilimento balneare e laltro deve esserci un varco pubblico accessibile a tutti». Ma in corso Italia, punta il dito, «questa legge è del tutto ignorata e la battigia è ovunque cementificata e di proprietà privata». Cosma lancia questa accusa dopo le segnalazioni ricevute circa otto mesi fa da parte di molti cittadini, soprattutto pensionati, di Albaro, Marassi, San Fruttuoso e anche di altri quartieri, frequentatori abituali del litorale da punta Vagno a Boccadasse, che lamentavano limpossibilità di accedere liberamente alla spiaggia. I battaglieri pensionati, però, non si sono fermati a telefonate e lettere: armati di macchina fotografica hanno immortalato lo stato di abusivismo edilizio secondo loro imperante nella passeggiata a mare, per poi consegnare la «documentazione» fotografica a Cosma.
Alla fine il Comune si è sentito in dovere di intervenire e con una delibera ha ingiunto ai proprietari di stabilimenti di rispettare il decreto legge, per impedire ulteriori danni - allambiente, allestetica e ai consumatori che magari vorrebbero solo potersi rinfrescare dopo un po di jogging -, e di eliminare tutte le «barriere» abusive e aprire finalmente i tanto sospirati varchi. Peraltro tutto ciò, come ribadisce seccamente Cosma, «non deve essere una concessione o un favore che i gestori fanno, ma un loro preciso dovere» e le circa cinquemila firme raccolte in pochi giorni dal gruppo Misto che hanno portato allinterpellanza e poi alla delibera «meritano una risposta e unazione più forte da parte dellassessore alla Manutenzione Valter Seggi e dellEdilizia privata e vivibilità urbana, per quanto sia apprezzabile lintervento del Comune».
Gli esiti non si vedono ancora: forse fra una ventina di giorni verrà aperto un varco allaltezza di San Giuliano. Per Cosma non è abbastanza e chiede «un atto di volontà», vale a dire «lapertura di almeno altri due varchi», uno allaltezza di punta Vagno e un altro più vicino a Boccadasse, in modo tale da iniziare il ripristino della legalità e dei diritti dei cittadini.
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