«Il nostro Paese ha bisogno di infrastrutture più degli altri, ma la nostra legislazione sembra fatta apposta per evitare che si facciano».
Pietro Salini, amministratore delegato di Salini Costruttori, non usa mezzi termini. Soprattutto dopo la super commessa da circa 2 miliardi di euro per la costruzione della nuova metropolitana di Copenhagen. Il consorzio italiano, guidato dalla stessa Salini Costruttori, è formato da Tecnimont e Seli, con il supporto di Trevi per le fondazioni speciali.
Finalmente dopo gli appalti per le grandi opere nei Paesi emergenti, il made in Italy sbarca in Europa...
«Sì, stiamo entrando in un mercato diverso. Stare in Europa e confrontarci con i maggiori player del Vecchio Continente è un passo decisamente importante. Stiamo riducendo il gap che ci separa dai colossi internazionali che fatturano dai 35 ai 45 miliardi di euro».
Avete sbaragliato una concorrenza agguerrita e soprattutto prestigiosa.
«La nostra affermazione è ancora più rilevante considerato che alla gara partecipavano raggruppamenti formati dai colossi europei del settore: Alpine Bau, Mt Hojgarrd e Pihll and Son. Sono convinto che la scelta dei danesi non è casuale. Sono venuti più volte in Italia, hanno toccato con mano la nostra competenza, la capacità operativa. Hanno seguito i lavori per il completamento della linea B1 della metropolitana di Roma, con ripetute visite. Hanno capito che siamo competitivi e hanno scommesso sul Consorzio guidato da Salini Costruttori. Per finire il cliente danese ha molto apprezzato limpegno delle aziende italiane di garantire il massimo coinvolgimento di tecnici, maestranze e imprese locali, ma anche le nostre iniziative di informazione alle popolazioni interessate dai lavori».
Una gara importante con investimenti importanti.
«Per vincere una gara di questo tipo bisogna investire parecchio denaro. Posso dire che il nostro impegno supera i 7 milioni, tra studio e progetto esecutivo che ha coinvolto centinaia di professionisti. Ci aggiudichiamo la prima commessa europea di queste dimensioni grazie allesperienza nostra e dei nostri partner, ma soprattutto grazie allinnovazione e alla tecnologia che insieme siamo in grado di proporre a un mondo che, fino a poco tempo fa, era unesclusiva dei giganti del settore. Lappalto conferma più semplicemente la capacità delle nostre migliori aziende di affermarsi anche quando la competizione globale richiede standard tecnici e tecnologici di assoluta eccellenza».
Un successo italiano in un contesto internazionale importante, ma difficile.
«Indubbiamente sì. Consapevoli, purtroppo, della grande debolezza del Sistema Italia che non è in grado di sviluppare leccellenza in casa propria. Siamo capaci di fare di meglio e di più, ma spesso ci diamo qualche martellata sulle mani».
La capitale danese, tra laltro, vanta il sistema più evoluto di mobilità pubblica in Europa...
«Il progetto Cityringen realizzerà il nuovo anello nel centro della città, con due tunnel di 16 chilometri e con 17 nuove stazioni. Lopera garantirà la mobilità di 130 milioni di passeggeri lanno».
Salini Costruttori, con un volume daffari di 1,2 miliardi di euro consolidato nel 2009 e un portafoglio lavori di 8,7 miliardi (13mila dipendenti in 40 Paesi), è tra i maggiori gruppi italiani del settore e tra i primi quattro costruttori internazionali di opere idroelettriche.
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