Così siamo entrati nella terza dimensione

Se perfino un telefonino diventa ad alta definizione allora vuole dire che davvero il momento è epocale: bisogna decidere da che parte stare. Insomma: lcd o led? E soprattutto: 3D oppure no? Insomma: dietro una semplice sigla si nasconde il nostro futuro, che è anche il presente, visto il succedersi di novità hi-tech che riempiono i negozi di settimana in settimana. E che - a volte - riempiono di vuoto i nostri acquisti, visto che il prodotto tanto desiderato diventa sorpassato nel giro di un amen. Solo che noi quel prodotto - il sorpassato, s’intende - ce l’abbiamo già in casa. Ma la generazione d’oggi è questa, e quindi ecco che ad esempio l’iPhone che ci portiamo in tasca da pochi mesi da ieri è già nonno: è arrivato infatti l’iPhone 4 in Hd, ovvero con uno schermo ad alta definizione e tutta una serie di cosette che fanno già fremere il portafoglio. Però, calma ragazzi: prima decidiamo appunto di che partito siamo. In pratica: averlo è davvero necessario?
La domanda non è superflua se perfino il settimanale americano Newsweek ha deciso di fare endorsement, schierandosi cioè - in materia di televisioni - in favore di quelle di una volta, che sarebbe come aprire un gazebo a favore degli Amish nel mediacenter più vicino a casa vostra. Però è successo: Roger Ebert, il collega di Newsweek, ha addirittura elencato i nove motivi per cui odiare la mania delle 3 dimensioni, non ultimo il fatto che al cinema si vedono film artisticamente più brutti pagando un biglietto che ha maggiorato pure il prezzo del pop-corn. Tutto vero: poi però s’inforcano gli occhialini d’ordinanza e i buoni propositi si perdono nella profondità della visione.
Per cui ecco: l’iPhone 4 è la miccia che scatenerà la nuova guerra alla Apple e alle nostre certezze. E i mondiali di calcio che cominciano tra tre giorni il motivo per cui, passando davanti al mediacenter di cui sopra, travolgeremo il gazebo degli Amish per dirigerci verso il primo televisore 3D che troveremo sulla nostra strada. Costa? Certo, costa. Però...
Ecco in pratica perché il futuro è già qui, nelle nostre tv e nei nostri telefoni, e la domanda è che cosa si possa inventare ancora per stupire il mercato. Di Apple e dei suoi prodotti si sa tutto, per creare l’attesa del nuovo iPhone sono riusciti anche a creare un caso di spionaggio industriale «dimenticando» un prototipo del melafonino proprio e guardacaso nel bar dove è solito cliente un esperto di un famoso blog di tecnologia. Sulle tv invece la battaglia è appena cominciata, i grandi marchi hanno già lanciato i loro 3D e nel giro di poche settimane hanno pure abbassato i prezzi per rendere il tutto più appetibile. Dunque non si torna indietro: si può solo resistere. Ma a questo punto: perché?
Diciamolo: la tv del futuro è davvero accattivante, basta inforcare gli occhialini per capirlo. Vero, una partita di calcio allo stadio è un’altra cosa, però una partita di calcio in 3D è qualcosa che va oltre il normale spettacolo del pallone. Così come sarà sicuramente l’iPhone in alta definizione: vuoi mettere una videofonata con i pixel moltiplicati per tre?
Torniamo allora a Newsweek e all’enalogo di Roger Ebert per farci un bell’esame di coscienza. In pratica, oltre a quello di cui abbiamo già parlato, il 3D - secondo loro - bisogna odiarlo perché ci fa perdere la vera dimensione, cioè quella normale, e perché è il nostro cervello elabora già di suo la terza. Eppoi: non aggiunge nulla alle nostre esperienze, può essere addirittura una distrazione riguardo a quello che stiamo vedendo, può dare nausea e mal di testa. E ancora: lo schermo assorbe troppa luce e provoca costi aggiuntivi inutili. E infine: serve solo alle major per consolidare il loro potere.

E all’ultimo: lo vedremmo un drammone con lacrime incluse in 3 dimensioni? A che serve, insomma?
La risposta a questo punto è nel prossimo passaggio al negozio delle nuove meraviglie: se si resiste appunto, il gioco è fatto. E chi allora deciderà di fermare il futuro, potrà sedersi in poltrona a guardare tranquillo tutto il mondo che passa davanti. Unico problema però: senza gli occhialini lo vedrà un po’ sfuocato.

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