Nino Materi
Chissà se i detenuti in generale - e quelli di San Vittore in particolare - hanno davvero tutti voglia di «buttarla sul ridere». Trovarsi dietro le sbarre è sempre un dramma e per esorcizzarlo non basta una sit-com «carceraria» dal titolo «Belli dentro» o un gioco di società chiamato «Criminal mouse». Sicuramente negli ideatori dei due progetti non cè malafede, anzi. Ma siamo sicuri che parodiare la tragedia (una tragedia vera) di uomini e donne rinchiusi in cella sia il modo migliore per aiutarli? Forse sarebbe giusto chiedersi se dietro il divertente passatempo del «Monopoli galeotto» o della spassosa fiction televisiva «Zelig-ergastolana» non si nasconda il rischio di una banalizzazione offensiva per quanti soffrono in prima persona la dolorosa negazione della libertà. E poco cambia che a produrre «Criminal mouse» sia proprio un gruppo di detenuti di San Vittore, tra le cui mura viene anche registrata la serie di «Belli dentro», la sit-com dello Zelig a tema-carcere trasmessa su Canale 5 alla cui sceneggiatura collaborano, guarda caso, gli stessi inventori di «Criminal mouse».
Diversa limpostazione data alliniziativa da www.ildue.it, il portale scritto dai detenuti di San Vittore, che si dichiara «fiero» di presentare «Criminal mouse»: «Un gioco vero e un'operazione culturale. Per vincere i pregiudizi, divertendosi». Si scopre così che «puoi acquistare Criminal mouse (19,90 euro + 5,10 di spese postali) direttamente sul sito».
Ma, in dettaglio, di cosa si tratta? «Imprevisti, quesiti insormontabili, attese infinite e alla fine, l'unica cosa che conta davvero per un uomo: la libertà. La vita di un detenuto, infatti, assomiglia spesso ad una corsa ad ostacoli, un grande terribile gioco pieno di speranza e rassegnazione, rischi e possibilità», scrive su Terre di mezzo, Emilia Patruno, giornalista e responsabile dell'associazione «Ildueonlus» che lavora in carcere animando una redazione di detenuti.
Due gli obiettivi degli autori: primo, far divertire e «tenere sul filo» chi ci gioca; secondo, «spiegare nel modo più diretto, onesto e semplice la vita di chi vive dietro le sbarre». Ad esempio, cosa significa essere arrestati? A quante telefonate in un mese ho diritto se sono in carcere? Quanti sono i detenuti delle carceri italiane? Il gioco svela i segreti della detenzione anche grazie ad un libro scritto apposta, in cui i detenuti descrivono con racconti autobiografici: «Scorci di un mondo che conosciamo poco perché nascosto dietro mura e inferriate». Nell'ottobre 2004, quando ancora era solo un prototipo, «Criminal mouse» ha ricevuto la menzione speciale per l'alto valore sociale al «Premio Archimede», il premio nazionale per inventori di giochi.
In «Criminal mouse» il protagonista è un topo galeotto a cui capitano le incredibili e normali peripezie di chi è recluso nelle carceri italiane. Il tabellone pieghevole (formato 64x42) conta 52 caselle colorate. Ciascuna delle caselle corrisponde ad una diversa situazione che i detenuti vivono in carcere: dall'incontro con il cappellano al vitto, dall'ora d'aria all'avvocato.
Si gioca con pedine colorate tirando i dadi. Si parte dalla casella «arresto», messa al centro del tabellone e si termina alla casella «libertà» alla fine della spirale; si tratta di un gioco di strategia in cui il giocatore deve decidere la sua tattica di «detenuto».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.