Sullagenda di Micaela Goren Monti cè un impegno, «migliorare la qualità di vita dei cittadini». Impresa non impossibile per la designata presidente del consiglio di zona uno, «con cinquecento e passa preferenze, dove non sono certo mancati i consensi pure dellelettorato di sinistra», che si prepara «ad amministrare più che a fare politica». Nota, questultima, dettata dallex consigliere regionale di Fi con la determinazione di chi ha incassato voti su voti senza promettere mari e monti ma offrendo di rappresentare Milano, «quella zona uno che conosco come le mie tasche».
Partiamo dal cuore della zona, da piazza Duomo: qual è la soluzione per ridare smalto al biglietto da visita della città?
«Giorgio Gaber nel suo Signor G racconta del papà che porta il figlio in piazza Duomo per vedere come i ricchi bevono la cioccolata. Le fotografie narrano la storia di una piazza che era luogo di ritrovo, dove a fine Ottocento sui gradini del Duomo si vendeva frutta e verdura e dove nel dopoguerra ci si ritrovava a discutere di politica e, poi, in seguito si incontravano gli immigrati del Sud. Oggi è punto di riferimento degli extracomunitari e non cè più controllo. Quello che occorre non è cacciare la fauna che la popola bensì far rispettare le regole della convivenza civile».
Traduzione: punire chi sgarra?
«Oggi in piazza Duomo si può far di tutto e il contrario di tutto. Occorre ripristinare le regole di buona educazione e di civiltà. Sì, comportarsi in modo dignitoso e decoroso. Ad esempio, basta con quel triste spettacolo della galleria che, di notte, si trasformano in dormitorio. E, poi, cè bisogno di uniformare larredo urbano, Ridiamo fascino alla nostra Milano».
Determinazione che alle Colonne si scontra con la protesta dei residenti disturbati dal chiasso fuori dai locali notturni...
«Esigenze legittime sia quella di chi ha diritto al riposo che quella di chi vuole divertirsi. Credo che serva stabilire unora di coprifuoco. E che occorra pure unificare sia gli orari della pulizia stradale che quella del ritiro delle campane di vetro».
Un impegno tira laltro, cosa intende fare per il parcheggio dei motorini?
«In via Bigli al posto dei panettoni hanno realizzato strisce per il posteggio dei motorini. Soluzione da replicare in tutte le strade della zona uno insieme alla possibilità di ridurre quellammenda per divieto di sosta delle moto, che oggi risulta pari alla stessa multa di un camion o di un suv».
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