«Costa Serena» imbarca una moneta e i primi applausi

Fra rito e tecnologia il varo tecnico della nuova ammiraglia a Sestri

Ferruccio Repetti

Il bagliore della fiamma ossidrica al quattordicesimo livello della grande nave, «Costa Serena», accentua la suggestione della cerimonia di saldatura di una moneta ai piedi di quella che, per gli uomini di mare, è la collocazione storica dell’albero maestro. Quasi un’introduzione, comunque, all’altro rito che il costruttore Fincantieri e il committente Costa Crociere hanno voluto mantenere inalterato nel tempo: il taglio del nastro che trattiene la bottiglia destinata a infrangersi contro la chiglia della «nuova nata». Madrina, emozionata quanto basta - soprattutto per la fiamma ossidrica - è una dipendente dello stabilimento di Sestri Ponente, Milena Peri, mentre monsignor Luigi Molinari, delegato per il lavoro dell'Arcidiocesi, benedice la nave. Pochi minuti, soltanto, per completare il «varo tecnico», ma sufficienti a catalizzare l’attenzione di operai, ospiti e responsabili del cantiere e della compagnia, davanti allo scafo che è già bell’e pronto, e nasconde l’intrico che esiste ancora all’interno. Ma non sarà per molto: Costa Serena, gemella - 112mila tonnellate - della «Concordia» battezzata un mese fa, ieri mattina è uscita dal bozzolo, a otto mesi di distanza dal viaggio inaugurale fissato a maggio 2007, per essere impiegata in itinerari nel Mediterraneo Orientale.
La nuova ammiraglia avrà le stesse dotazioni della «Costa» che l’ha preceduta: la più vasta area di benessere a bordo di una nave, il simulatore di guida da Gran Premio, due piscine con copertura di cui una con maxischermo, e soprattutto comfort, divertimento e relax garantiti per un massimo di 3780 passeggeri. Eppure, non basta ancora: l’agenda dei lavori, per Costa e Fincantieri, prevede che entro il 2010 vengano costruite altre tre unità che porteranno la flotta della compagnia a 15 navi con una capacità totale di oltre 30700 passeggeri. Numeri alti anche a livello di investimenti: dal 2000 a oggi è di oltre 3 miliardi di euro il valore delle commesse assegnate da Costa a Fincantieri, mentre il totale dei nuovi ordini equivale a quasi 2 miliardi di euro. «Non siamo ancora soddisfatti - celia il presidente di Costa Crociere, Pier Luigi Foschi, mentre si gode la vista dell’ultima creatura attraccata alle banchine sestresi -. Il nostro obiettivo è continuare a crescere in Europa e nel mondo offrendo navi sempre più innovative, per differenziare la crociera Costa nel mercato delle vacanze». Tutto questo senza prestare ascolto alle sirene locali che rimuginano sulla presunta disaffezione della società nei confronti di Genova: «Se mai è Genova che non ci ama - replica ancora una volta, col sorriso, Foschi -. Da parte nostra, come dimostra anche il più recente progetto di ampliamento della sede di Piccapietra, continuiamo a investire dove ci sono le condizioni».

Espressioni soddisfatte anche sui volti dei vertici di Fincantieri, a partire dal presidente Corrado Antonini e del direttore del cantiere di Sestri, Attilio Dapelo: «Il programma di nuove costruzioni assegnate da Costa - sottolinea in particolare Antonini - è il più rilevante messo in atto da un operatore europeo, e consolida il rapporto intenso che ci lega alla società del Gruppo Carnival, leader delle crociere in Europa e Sud America». Tanta manna anche per Genova, che però preferisce sonnecchiare su quell’offerta di spazi e infrastrutture (bacino compreso) che servirebbe, eccome, a mantenere il rapporto con queste navi anche dopo il varo.

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