Pier Francesco Borgia
da Roma
Sembra una distanza incolmabile quella che separa successi come Attanasio cavallo vanesio (1952) e Giove in doppio petto (1954) da Hair (del 79, ma tratto da un musical debuttato a Broadway nel 67) e i Blues Brothers (1980). I due musical firmati dalla coppia Garinei e Giovannini sono stati il battesimo di Maurizio Costanzo come spettatore, mentre sulle storie raccontate sul grande schermo da Milos Forman e John Landis è cresciuto Alex Britti. Si diceva modi, stilemi e temi assolutamenti distanti che però hanno trovato in questi giorni una sorta di sintesi in Lungomare il musical che debutta lunedì 6 dicembre al teatro Parioli scritto a quattro mani proprio dal giornalista insieme con il cantautore romano. Si tratta di unoperazione inedita che della grande tradizione italiana recupera lintelligenza e quel diffuso sentimento di gentile malinconia, mentre del canone rockettaro americano prende lenergia propriamente giovanilistica. E non poteva essere diversamente. Per loccasione è stato messo insieme un cast eterogeneo ma compatto.
Da un lato una «colonna» della tradizione canora capitolina come Aldo Donati (Schola Cantorum) dallaltro i ragazzi della trasmissione Amici di Maria De Filippi. Il tutto sotto la sapiente direzione del coreografo Steve la Chance e del regista Patrick Rossi Gastaldi.
Lungomare si propone come uno spaccato di una realtà sociale emblematica quanto particolare come quella che vivono oggi i giovani di Ostia. Una città di oltre 250mila abitanti che è ancora ufficialmente un semplice quartiere della capitale. Ragazzi che vista lassenza di stimoli e offerte ricreative rischia quotidianamente di scivolare verso derive di illegalità diffusa. Insomma si tratta di una foto di gruppo che ritrae giovani in perenne bilico tra una vita da balordi e una voglia di vivere sentimenti autentici come lamicizia e lamore. «Lidea di questo musical - racconta Costanzo - è ormai storia antica. Con Alex ci conosciamo da anni. Lho avuto più volte ospite in trasmissione e col tempo mi sono accorto della profondità dei suoi interessi. Insomma ci siamo subito trovati in forte sintonia. Ed è naturale che ho immediatamente pensato a trasformare questa amicizia in una collaborazione artistica. Così gli ho fatto leggere tre anni fa un breve soggetto cui Britti si è appassionato subito». Originario di Monteverdi, il musicista romano da anni ha scelto di vivere proprio a ridosso del lungomare. E Ostia è divenuto perciò una meta frequente dei suoi vagabondaggi. «È ovvio che la mia Ostia - precisa Costanzo - è molto diversa da quella che frequenta oggi Britti. Quando ero ragazzo, raggiungere il mare era davvero unimpresa. Si cambiavano due mezzi e poi si prendeva tutti insieme, pigiati allinverosimile, uno scalcinato trenino. Tutti a vivere la prima idea di vacanza popolare. Allora li si chiamava fagottari. Popolavano di domenica le spiagge con le loro sporte piene di panini con la frittata». Tra Costanzo e Britti è il popolare giornalista a sentire maggiormente lattesa per il debutto. «I miei tempi di recupero sono molto più stretti di quelli di Alex.
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