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Crac Safin, Cecchi Gori torna in libertà
Scarcerato il produttore cinematografico, era ai domicliari da luglio per la bancarotta da 24 milioni di euro. Il 23 ottobre inizia il processo per l'altro crac, quello della Finmavi
Scarcerato il produttore cinematografico, era ai domicliari da luglio per la bancarotta da 24 milioni di euro. Il 23 ottobre inizia il processo per l'altro crac, quello della Finmavi
Roma - Tornano in libertà il produttore
cinematografico Vittorio Cecchi Gori e il suo principale collaboratore Luigi Barone, arrestati il 3 giugno scorso per la bancarotta da
24 milioni di euro della società Safin cinematografica. Lo ha deciso il gip di Roma Guicla Mulliri. Entrambi gli indagati erano agli
arresti domiciliari dallo scorso luglio. Per il fallimento della Safin è già stato disposto il processo per il 5 dicembre prossimo davanti
alla prima sezione del tribunale penale di Roma. Con Cecchi Gori, che dovrà rispondere di bancarotta per distrazione, saranno
processati anche Barone, Vittorio Micocci, Ettore Parlato e Alessandro Mattioli ed Edoardo De Memme.
Nei confronti del produttore cinematografico è tra l’altro pendente una richiesta di rinvio a giudizio per il fallimento della Finmavi, la
cassaforte del gruppo. L’udienza è prevista per il 13 ottobre prossimo davanti al gup Adele Rando.
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