Cresce il popolo delle rate Nel 2010 pari al 10% del Pil

da Milano

Il popolo delle rate continua a crescere anche in Italia: lo scorso anno il credito al consumo (esclusi i mutui ed incluso lo scoperto di conto) ha rappresentato il 7,2% del Pil, e nel 2010 arriverà fino al 10,3% per un ammontare di 130 miliardi di euro. La previsione è del primo Osservatorio McKinsey-Il Sole 24 Ore, in edicola oggi. Le famiglie italiane, in pratica, fanno sempre più ricorso al credito al dettaglio, non solo per l’acquisto di beni durevoli come auto ed elettrodomestici, ma anche per finanziare almeno parzialmente l’acquisto della casa o per consolidare debiti preesistenti. Tanto che entro il 2010 «le consistenze supereranno quota 130 miliardi, con un aumento del 55% rispetto al 2005. Un risultato più che triplicato rispetto ai 42 miliardi del 1998». Ma a risaltare è anche la percentuale sul Pil: 10,3 per cento.

Un dato che equivale ad affermare che il 10% della ricchezza del Paese - si legge in una nota - sarà collegata in qualche modo agli strumenti dei prestiti personalizzati o finalizzati, alla concessione del quinto dello stipendio, a pagamenti effettuati con carte di credito o alimentati da scoperto in banca. Lo studio pubblicato oggi dal quotidiano della Confindustria metterà anche a confronto i mercati di diversi Paesi europei.

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