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Crescono i minori presenti nel centro

C’è anche chi non ce la fa. Nonostante San Patrignano. Circa il 20% di chi si presenta al centro scappa entro in primo anno di permanenza. Chi supera i primi 12 mesi di permanenza è già quasi fuori dal tunnel, la sua strada è in discesa, tempo e lavoro fanno il resto. Anche a San Patrignano però l’emergenza giovanissimi si fa sentire. Il centro minori è stato potenziato perchè, dicono gli operatori, ci sono ragazzini che a 11 anni provano droghe «leggere» e a 14 sono cocainomani. Ma disintossicarsi non è un problema di età. È un problema di tenuta psicofisica. Gli insuccessi sono maggiori nelle persone che se ne vanno da San Patrignano senza aver terminato il percorso necessario (37%) e sono spesso maschi. Le donne infatti ricadono di meno nella droga (11,5) rispetto agli uomini (22%). La permanenza in comunità incide sulle ricadute (il 28% nelle persone che si sono fermate da tre a quattro anni, il 16% tra quattro e cinque, l’11% per quelle oltre i cinque anni).

Quanto ai fallimenti della terapia, è significativo il dato dell’ambiente in cui gli ex tossici vivono: ricadono quelli che sono andati a vivere nella stessa città in cui abitavano prima dell’ingresso a San Patrignano e tra quelli che sono tornati nella famiglia di origine.

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