La garanzia dei conti privati assicurata dal governo tedesco copre in totale una somma che supera i 1.000 miliardi di euro. Lo ha detto Torsten Albig, portavoce del ministro federale delle Finanze Peer Steinbrueck. I conti interessati dalla garanzia sono di tre tipi, ha spiegato Albig: conti correnti, conti di risparmio e conti a termine di privati cittadini. In totale la garanzia è di oltre 1.000 miliardi: di questi, 563 miliardi riguardano soltanto i depositi a risparmio. Nel peggiore dei casi, ha aggiunto Albig, i fondi necessari arriveranno dal bilancio federale. Il portavoce del governo, Ulrich Wilhelm, ha difeso la decisione dell’esecutivo, spiegando che l’obiettivo è tranquillizzare i cittadini e rafforzarne la fiducia
Anche la Svezia e la Danimarca corrono ai ripari contro la crisi dei mutui, con garanzie dei depositi bancari studiate per evitare una fuga del risparmio dagli istituti di credito. La Svezia ha annunciato una garanzia sui depositi fino a 500.000 corone (circa 51.100 euro) a persona, raddoppiando il margine di copertura abituale, per far fronte alla crisi internazionale. Una misura "destinata a fare in modo che i risparmiatori continuino ad aver fiducia nel sistema bancario", hanno detto in una nota congiunta il ministro delle Finanze Anders Borg e il responsabile per i mercati, Mats Odell, secondo quanto riporta la France Presse. La Danimarca ha invece stretto un accordo con le banche commerciali, che finanzieranno un fondo per garantire tutti i depositi. Le banche commerciali - secondo quanto riporta la Bloomberg - forniranno 6,4 milioni di dollari nei prossimi due anni per costituire un fondo che assicurerà i titolari di conti correnti contro le perdite: una somma pari al 2% del prodotto interno lordo che però non graverà sulle tasche dei contribuenti.
Londra "irritata" con la Merkel Il primo ministro britannico Gordon Brown è su tutte le furie con la cancelliere tedesca Angela Merkel per la decisione unilaterale di garantire la totalità dei depositi bancari in Germania. Spiazzato da questa mossa quando invece si aspettava un migliore coordinamento tra i maggiori Paesi europei, Brown ha riunito per la prima volta stamattina a Downing Street il comitato economico nazionale che ha creato venerdì scorso proprio per far meglio fronte alla crisi. Alla riunione, durata un’ora, ha preso parte anche il neo-ministro alle Attività Produttive Peter Mandelson che poco dopo l’alba era stato costretto ad andare d’urgenza all’ospedale a causa di una colica renale. Malgrado la mossa della Merkel lo abbia messo sotto pressione, Brown non sembra per il momento disposto a concedere un’analoga garanzia statale illimitata per i depositi sulle banche del Regno Unito. Fonti anonime del Tesoro britannico hanno detto al quotidiano "Evening Standard" che la decisione presa ieri pomeriggio a sorpresa dei tedeschi non è del tutto chiara: "Non si capisce di preciso che cosa abbiano garantito. Sembra che non lo sappiano neppure loro". Ufficialmente un portavoce di Downing Street si è limitato a dire: "Dobbiamo esaminare i dettagli della posizione tedesca. Senza dubbio ci forniranno ulteriori particolari". Secondo indiscrezioni del quotidiano "Daily Telegraph" il governo Brown è pronto a sostenere il traballante settore bancario e a ricapitalizzarlo comprando direttamente massicce partecipazioni azionarie negli istituti di credito più in difficoltà ma finora non ci sono conferme che questa sarà la strategia di fondo: "Il governo - ha tagliato corto a tal proposito un portavoce di Brown - non fa congetture sulle possibili opzioni".
Il governo tedesco ha un "piano B" per aiutare il settore bancario del Paese. Lo ha detto oggi il ministro delle Finanze, Peer Steinbrueck (Spd), senza però fornire dettagli sul progetto. "Siamo coscienti che non possiamo andare molto lontano con le soluzioni prese caso per caso", ha spiegato il ministro a Berlino. "Abbiamo un piano B nel cassetto ma non posso ancora darvi i dettagli". Pare comunque che il governo tedesco pensi a una soluzione a "ombrello" per proteggere le banche. "Adesso dobbiamo cercare di muoverci oltre alla soluzione singola per la Hypo Real Estate e cercare di mettere un ombrello su tutta la Germania, in modo da non rimanere coinvolti in un caso dopo l’altro", ha detto il ministro Steinbrueck.
Intanto la Bce manifesta irritazione con il governo irlandese perché avrebbe dovuto informare l’Unione Europea prima di procedere con il piano di garanzia dei depositi bancari varato nei giorni scorsi. Questo il parere della Bce, in un commento apparso sul suo sito online. "Sarebbe stato consigliabile - rileva la Bce - consultare appropriatamente le altre autorità europee" in relazione al piano di salvataggio. La Bce è inoltre preoccupata per il fatto che le garanzie concesse si traducano in un "trattamento preferenziale" per le sei banche tutelate dal piano.
In Spagna il primo ministro Jose Luis Zapatero, che si recherà venerdì a Parigi per un colloquio con Sarkozy, incontra questo pomeriggio i vertici delle principali banche del paese per discutere della crisi finanziaria. Lo ha riferito un portavoce del governo di Madrid. Al tavolo con Zapatero si siederanno rappresentanti di Santander, BBVA, Banco Popular, Caixa, Unicaja e Caja Madrid. "Il principale obiettivo dell’incontro è che il primo ministro ascolti i diversi punti di vista sulla solidità del sistema finanziario spagnolo e sul modo di gestire la situazione" ha dichiarato il portavoce. Secondo il quotidiano La Vanguardia, il governo spagnolo potrebbe acquistare parte del debito di alcune banche per aiutarle a risolvere i loro problemi di liquidità, ma il portavoce ha smentito che nel vertice di verranno discusse simili misure.
In Russia Il ministero dello Sviluppo economico ha detto di ritenere opportuno il varo di un altro pacchetto di misure per combattere la crisi finanziaria, che oggi ha portato la Borsa di Mosca a sospendere per la seconda volta entrambi gli indici (Rts e Micex). Lo ha annunciato il vice capo del ministero Andrei Klepach, citato dall’agenzia Interfax.
Klepach non è entrato nel merito dei nuovi provvedimenti, dopo la forte iniezione di liquidità dei giorni scorsi, e si è limitato a dire che il ministero sta studiando gli effetti dell’impatto della fuga dei capitali sugli indici macroeconomici e il peggioramento delle condizioni della politica creditizia. "La crisi non finirà presto", ha commentato, definendola di "medio termine".
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