DOPO LA CRISI IN COMUNE

Piero Pizzillo

Entra nel vivo l’inchiesta del pm Francesco Pinto sulla cementificazione selvaggia nella Pineta di Arenzano, avviata in seguito a un esposto presentato da alcuni consiglieri comunali dell’opposizione (uno scivolone su una variante al piano regolatore del 2003 che ha fatto cadere la giunta retta dal diessino Luigi Gambino, con nomina di un commissario). Il magistrato ha indagato con l’accusa di abuso d’ufficio gli assessori Dario Arkel di Rifondazione comunista e Gabriele Bitetti (ex Ds), nonchè i consiglieri Paolo Giovannoni (Margherita) e Renato Ardissone (Ds). Gli inquisiti, avendo partecipato alla votazione della variante, avrebbero conseguito un vantaggio patrimoniale dal cambio della destinazione dei terreni di proprietà delle mogli. L’iscrizione nel registro degli indagati è stata preceduta da una perizia eseguita dall’ingegnere Giuseppe Brizzi di Milano.

Secondo il consulente del pm, Ardissone avrebbe ottenuto vantaggi patrimoniali per due suoli della moglie Caterina Valle, per 251mila euro; Giovannoni, comproprietario con la moglie Maria Belletti di due mappali, avrebbe avuto un incremento di 74mila euro; Arkel, per le proprietà della moglie Giovanna Cosulich, avrebbe ottenuto un incremento di 41mila euro (possibilità di sopraelevare un piano di una casa); Bitetti, per la moglie Natalina, avrebbe conseguito un vantaggio patrimoniale di 161 mila euro.

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