Crisi dei mutui: il governo americano prende il controllo di Fannie e Freddie

"nazionalizzate" le due agenzie semi pubbliche specializzate in prestiti ipotecari prendendone il controllo per evitare altre tempeste finanziarie sul mercato mondiale. Paulson: intervento necessario per evitare il collasso del sistema, ma ora serve la riforma

Crisi dei mutui: il governo americano 
prende il controllo di Fannie e Freddie

New York - Commissaria Fannie Mae e Freddie Mac dando vita a una sorta di nazionalizzazione, per evitare un' ulteriore "tempesta" sul mercato finanziario mondiale: il governo americano salva le due agenzie semipubbliche specializzate in prestiti ipotecari, prendendone il controllo e stringendo così sempre più il suo legame con Wall Street. Un intervento "necessario" che punta a dare stabilità al sistema e che è "fortemente" appoggiato anche dal presidente della Fed Ben Bernanke, già autore di un salvataggio, quello di Bear Stearns. Il piano messo a punto dal segretario al Tesoro Henry 'Hank' Paulson si articola in quattro mosse: il commissariamento sotto la Federal Housing Finance Agency (Fhfa), l'acquisto se necessario di azioni privilegiate fino a 200 miliardi di dollari (100 miliardi in ognuna delle due società), una linea di credito a breve termine e l'acquisto sul mercato aperto di titoli garantiti da ipoteche che fanno a capo a Fannie e Freddie.

"Un'azione si è resa necessaria: la nostra economia e i nostri mercati non si riprenderanno fino a che la correzione in atto sul mercato immobiliare non sarà alle spalle. E Fannie e Freddie sono cruciali per voltare pagina", spiega Paulson, osservando come l'intervento è stato deciso per evitare il collasso di una o di ambedue le agenzie e quindi una nuova "tempesta" che avrebbe messo ulteriormente in ginocchio i mercati americani e mondiali. "Sulla base delle informazioni raccolte nelle ultime quattro settimane, e considerate anche le condizioni attuali del mercato, siamo giunti alla conclusione che non sarebbe stato nell'interesse dei contribuenti fare un semplice investimento nel capitale delle due agenzie nella loro forma attuale", aggiunge il segretario al Tesoro, criticando il modello attuale di Fannie e Freddie, che vanno riformate: così come sono "pongono un rischio sistemico. Non possono continuare a vivere in questa forma". Nelle prossime settimane, assicura Paulson, "descriverò quale potrebbe essere una riforma di lungo periodo. Faremmo un grave errore se non usassimo questo periodo per risolvere i problemi strutturali che Fannie e Freddie presentano".

L'intervento di Paulson incassa il via libera della Fed, autrice in marzo del salvataggio della banca d'affari Bear Stearns travolta dalla crisi subprime. "Appoggio fermamente la decisione di mettere Fannie Mae e Freddie Mac sotto tutela e le misure prese dal segretario Paulson per assicurare solidità finanziaria a queste due agenzie - afferma Bernanke -. Queste tappe necessarie aiuteranno a rafforzare il mercato immobiliare e a promuovere la stabilità dei mercati finanziari". Fannie e Freddie passano così sotto il controllo della Federal Housing Finance Agency, creata nelle scorse settimane proprio con il piano casa tanto voluto da Paulson. La Fhfa prenderà il controllo delle operazioni day-to-day delle due società per un periodo di tempo non ancora determinato e intraprenderà "tutte le azioni necessarie e appropriate per conservare e preservare gli asset e dle proprietà delle due agenzie e per per far sì che le società tornino in condizioni solide", sottolinea il direttore della Fhfa, James Lockhart. "Il commissariamento darà tempo alle agenzie per rimettere in ordine i bilanci e allo stesso tempo darà stabilità e liquidità al sistema", aggiunge Lockhart, evidenziando come i dividendi di Fannie e Freddie sui titoli ordinari e privilegiati saranno eliminati.

Nel commissariamento rientra anche l'immediata sospensione delle attività di lobbying delle due agenzie e cambi ai vertici: Daniel Mudd, ceo di Fannie, e Richard Syron, presidente e ad di Freddie, lasceranno i propri incarichi. Herb Allison, ex Merrill Lynch prenderà il posto di Mudd, mentre David Moffett, ex U.S. Bancorp, diverrà numero uno di Freddie. Il salvataggio comunque non evita di creare preoccupazioni, soprattutto per quanto riguarda i costi.

Nonostante le rassicurazioni di Paulson ("il piano aiuta le famiglie americane, visto che un eventuale fallimento intaccherebbe la loro possibilità di ottenere prestiti per l'acquisto di case"), da più parti si sollevano perplessità soprattutto per quanto riguarda l'impatto dell'operazione sul già elevato deficit statunitense. Secondo stime preliminari, diffuse quando il piano casa era in via di approvazione, il costo si aggira sui 25 miliardi di dollari, ma sono in molti a scommettere che sarà decisamente più elevato.

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