CROAZIA

Si tuffa nell'Adriatico ma si tiene salda alla terraferma con una stretta orografica. È l'Istria, che tra le acque e le vette disegna un orizzonte di colline punteggiate da borghi con grappoli di case immerse in siepi di alloro e di mirto. Una tela di attori e colori incisa da terra rossa, percorsa da oliveti d'argento, istoriata da golfi con penisole color menta e rischiarata da carsiche rocce bianche che scivolano nel mare.
Un paesaggio eterogeneo nel quale assistere alla solenne messa in scena del passato da scoprire anche in bicicletta grazie a una pluralità di itinerari e di pacchetti-soggiorno. La durata e i percorsi? Dai quattro ai sette giorni lungo tracciati compresi tra i 70 e i 170 chilometri (www.istria-bike.com).
Sul versante occidentale istriano e dall'Italia si arriva innanzitutto a Umago, un nocciolo di abitazioni strette a pugno su quella che agli albori era un'isola, successivamente collegata alla terraferma. Il centro storico e il suo dedalo di viuzze si aprono su atmosfere veneziane, dimore rinascimentali e barocche: nella piazza principale campeggia la secentesca chiesa di S. Maria che conserva il frammento di un polittico gotico mentre quella di S. Pellegrino custodisce un organo dalmata-veneziano del 1776, simbolo del Festival Internazionale di musica organistica, evento cui si affianca il Croatia Open - torneo internazionale maschile di tennis -, appuntamento clou di Umago (www.istra.hr).
Seguendo la costa si arriva a Parenzo, il cui nucleo antico imbriglia in una planimetria ordinata monumenti e palazzi sorti sul Decumanus: sul suo lato occidentale sorge la paleocristiana basilica Eufrasiana, tutelata dall'Unesco e simbolo della più raffinata cultura bizantina, con la luce che filtra dalle finestre laterali e infiamma l'oro dei mosaici.
A sud di Parenzo serpeggia il Canale di Lemme, un fiordo profondo nove chilometri e con fianchi alti sino a cento metri. Lungo le sue sponde sono state rinvenute grotte ricche di reperti preistorici mentre la bassa salinità delle acque favorisce la crescita di molluschi, fra le prelibatezze gastronomiche regionali.
Nel vertice del triangolo istriano si accede a Rovigno. Quasi cinque secoli di Serenissima si leggono fra le pietre - e nel Museo regionale - di questo centro marinaro con strade tortuose avvolte a gomitolo fino alla sommità della sua collinetta da cui si stagliano i 60 metri della più alta torre campanaria istriana.
Dal porto vecchio, con un'imbarcazione, si guadagnano gli isolotti di fronte alla riva: sono tredici e fra questi spicca l'isola Rossa, mecca dello snokelling da ambientare fra arabeschi di scogli e calette cristalline.
Ancora abissi: tra Rovigno e Pola e in mare aperto affiora l'arcipelago delle Brioni, parco nazionale dal 1983, un mediterraneo gioco della natura che accoglie un parco-safari, antiche fortificazioni, rovine di monasteri, ville romane e bizantine.
A Pola il segno del tempo incide i monumenti e la storia lavora senza posa da millenni: è la più antica città della costa orientale adriatica e vanta un anfiteatro romano eretto nel I secolo d.C.. Quasi perfettamente conservata, l'intatta e imponente arena in bianca pietra istriana è oggi sede di concerti e spettacoli teatrali con tanto di vista sul mare. Come un ciondolo che si protende nel mare è Punta Promontore, frastagliato promontorio con centinaia di specie vegetali e lunghe spiagge che preludono a fondali ricchi di fauna, esattamente come Porto Albona, sulla costa orientale istriana, sequenza di arenili ghiaiosi posti sotto il colle di Albona, cittadina medievale che diventa, in località Dubrava, un centro internazionale d'arte per il suo Simposio mediterraneo di scultura con artisti provenienti da tutto il mondo.
Percorrere l'entroterra consente di scoprire villaggi dove il tempo sembra essersi fermato e apprezzare, oltre al pesce costiero, l'alter ego del patrimonio enogastronomico istriano. Lungo le rotte del gusto non può mancare Pinguente, odierna patria del celebre tartufo croato ma anche città-fortezza con duplice giro di mura che custodiscono reperti archeologici e documenti in glagolitico. La segue a ruota Verteneglio, annoverata fra le città del vino italiane - siamo a una trentina di chilometri dal confine -, località animata dai numerosi eventi dedicati a Bacco, in particolare alla Malvasia istriana.


Di sapore mistico, invece, è la trecentesca Montona, appollaiata su una collina che domina la valle del fiume Quieto nei cui dintorni, per restare in tema di acque, vi sono i più antichi centri termali croati (Per maggiori informazioni: Ente Nazionale Croato per il Turismo; tel. 02. 86454497; http://it.croatia.hr).

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica