La pubblica assistenza «Croce Verde Genovese», che insieme alla Croce d'Oro di Sampierdarena è la più antica associazione di volontariato della nostra città, ancora una volta nella sua ultra centenaria storia è costretta a cambiare sede. Infatti, a causa dei lavori di ristrutturazione che stanno interessando ponte Parodi, dove alla stessa nel 2001 fu concessa la provvisoria sede all'interno di alcune baracche, un centinaio di volontari, decine di autolettighe e più di 4000 soci iscritti, dovranno sloggiare e sistemarsi, ancora una volta provvisoriamente, altrove. Dove? A nessuno è dato saperlo. L'ennesimo forzato trasloco regala, purtroppo, alla gloriosa pubblica assistenza il curioso primato della «pubblica assistenza più girovaga» o più realisticamente, «la più sfrattata».
Fondata nel 1899 in via San Bernardo, ben presto fu costretta a trasferirsi in piazza Matteotti dove, dopo una lunga permanenza e la convinzione che quella sarebbe stata la sede definitiva, al termine del rifacimento di Palazzo Ducale, subì uno sfratto. Venne collocata in via della Marina, nei pressi della ex caserma dei vigili del fuoco di via Quadrio, ma anche da lì, dopo 5 anni, arrivò il trasferimento. «Ogni volta la stessa storia - racconta Cosimo, un socio che fieramente mostra la tessera sottoscritta il 20 settembre del 1930 -. Nemmeno il tempo di abituarci al posto che siamo costretti ad emigrare altrove». Trasferita nella nuova sede di piazza Ortiz, l'associazione ci rimase per soli 5 anni fino a quando, ancora una volta costretta a sospendere i servizi o trovare un'altra sistemazione, si trasferì in via Gramsci nella zona della vecchia darsena (anno 1996). Altro lustro, altro regalo infatti, dopo 5 anni l'ennesimo cambio: tutti a ponte Parodi dentro baracche e container. Adesso, l'attuale sistemazione ancora una volta è destinata ad essere cambiata. «Ancora la maledizione dei 5 anni - racconta Antonella, un' esperta milite - nessuno sa dirci dove andremo a finire. Il problema è che ogni volta che cambiamo sede, inevitabilmente qualche volontario, per motivi logistici è costretto a lasciarci. Così all'improvviso ci viene a mancare la preziosa materia prima: il volontariato». «Ma questa volta - dichiara speranzoso Giuseppe, che svolge mansioni d'ufficio - potrebbe davvero essere l'ultima volta. Pare che una nuova legge preveda all'interno della zona portuale una postazione di pronto intervento, gestita dal 118, per ogni molo». Se così fosse, l'itinerante pubblica assistenza della Croce Verde Genovese avrebbe finalmente una sede definitiva, degna del passato glorioso ma soprattutto degna dell'abnegazione che contraddistingue l'operato dei suoi militi, impegnati 24 ore su 24 dai numerosi interventi dovuti ai fatti di cronaca che ogni giorno animano i vicoli.
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