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Prima espulso, poi chiede asilo da clandestino. Così hanno scoperto il bengalese

Dopo il diniego della protezione internazionale, l'uomo è stato accompagnato alla frontiera: era già stato espulso a febbraio ma non ha mai lasciato il Paese

Prima espulso, poi chiede asilo da clandestino. Così hanno scoperto il bengalese
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Un 37enne cittadino del Bangladesh è stato espulso dal Paese dopo un'indagine condotta dalla direzione centrale della polizia di Prevenzione, dalla direzione centrale dell’Immigrazione e della polizia delle Frontiere, dalla Digos di Como e dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Como in quanto ritenuto vicino a gruppi estremisti islamici di matrice terroristica. Dalle indagini è emerso che l'uomo lo scorso febbraio aveva fatto domanda di asilo nel nostro Paese e, quindi, in attesa della risposta si era trasferito a Como, dove aveva anche trovato un regolare impiego.

La scorsa settimana, poi, è arrivata la decisione del tribunale di Roma, che ha dato il proprio diniego alla protezione internazionale per il bengalese, facendo scattare l'operazione di espulsione dal territorio italiano. Il Tribunale ha sostenuto che lo straniero, pur essendo arrivato in Italia nel 2021, in questi anni non si è sufficientemente integrato nel tessuto sociale e lavorativo italiano e ha messo nero su bianco la contiguità a gruppi terroristici islamici, e dunque l’adesione a valori contrari alla pacifica convivenza italiana. Diventato ufficialmente un soggetto irregolare nel territorio italiano, oltretutto potenzialmente pericoloso per la sicurezza nazionale, è scattata l'operazione di accompagnamento alla frontiera.

Gli uomini della Digos di Como, quindi, sono andati a prelevarlo in un appartamento in cui aveva posto il proprio domicilio in città e lo hanno consegnato alla squadra della ufficio Immigrazione, che dopo aver svolto tutte le pratiche burocratiche hanno accertato gli estremi per l'accompagnamento obbligato al confine. Lo straniero è stato quindi destinatario di un decreto di espulsione emesso dal Prefetto della Provincia di Como Corrado Conforto Galli, poi eseguito dal Questore di Como Marco Calì mediante un provvedimento, che ha disposto il suo immediato accompagnamento, avvalendosi della forza pubblica, nel proprio Paese di origine. L'operazione rientra nella più ampia attività di indagine e di controllo sul territorio svolta dal comparto Sicurezza del nostro Paese.

I dati del 2025 non sono ancora consolidati ma attualmente risulta che siano stati rimpatriati quasi 3500 soggetti ritenuti pericolosi (dati luglio 2025), con un incremento del 12% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'Italia sta cercando di aumentare i rimpatri con accordi internazionali, e i dati preliminari indicano una direzione positiva.

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