Il Viminale torna sulla liberazione da parte dei giudici di Torino dell'imam di San Salvario Mohamed Shanin. A lanciare l'allarme è il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, in una intervista a Studio Aperto su Italia 1. La decisione di liberarlo "ci amareggia perché vanifica il lavoro che c'è dietro, degli operatori di polizia che finora hanno tenuto immune il nostro Paese dagli attentati terroristici". Ancora: "Noi dall'inzio del mandato del nostro governo abbiamo firmato più di 200 provvedimenti di espulsione, fondati, come in questo caso, su elementi di prevenzione. Ma noi andremo avanti, faremo valere le nostre ragioni nelle tappe successive".
Piantedosi ha annunciato che al Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica in programma domani ci sarà un confronto "con gli operatori, con gli analisti e vedremo quali sono gli obiettivi e le tutele da rafforzare, che sono già massime da parte delle istituzioni nazionali". Sicuramente, tornando sempre alla decisione, ci sono state "sentenze molto particolari, molto fantasiose. Altre probabilmente ce ne saranno. Secondo me talvolta c'è stato anche un condizionamento ideologico e questo non va bene da parte di chi deve applicare il diritto, ma noi andremo avanti".
Il Viminale, ha aggiunto, monitorerà anche la sicurezza delle grandi opere, dalla Tav al Ponte sullo
stretto. "Ci stiamo preparando perchè siamo certi che da parte degli antagonisti ci sarà uno spostamento dell'attenzione sulle grandi opere infrastrutturali, dalla Tav al ponte sullo Stretto".