Cronaca giudiziaria

Caso Cospito, la Direzione nazionale antiterrorismo chiede la revoca del 41 bis

Nel corso dell'udienza del tribunale di sorveglianza di Roma, la Direzione nazionale antiterrorismo e antimafia e alcuni organi di polizia si sono espressi a favore della revoca del regime di carcere duro per l'anarchico

Caso Cospito, la Direzione nazionale antiterrorismo chiede la revoca del 41 bis

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Si torna a parlare di Alfredo Cospito, l'anarchico sottoposto a regime di reclusione 41-bis dal 5 maggio 2022. Durante l'ultimo anno si è discusso molto di questa figura, anche per lo sciopero della fame cominciato dallo stesso Cospito nell'ottobre 2022 e le furiose proteste inscenate in suo favore da gruppi anarchici. Quest'oggi, nel corso dell'udienza davanti al tribunale di sorveglianza di Roma, la Direzione nazionale antiterrorismo e antimafia ha chiesto la revoca del 41-bis nei confronti del detenuto.

La revoca del carcere duro

Si è tenuta nella mattinata di oggi, giovedì 19 ottobre, un'udienza del tribunale di sorveglianza finalizzata proprio a vagliare le istanze presentate da Flavio Rossi Albertini, avvocato difensore di Alfredo Cospito. Le istanze del legale sono state la risposta ai rigetti del ministro della Giustizia Carlo Nordio di fronte alle richieste di revoca anticipata del 41-bis.

La Direzione nazionale antiterrorismo e antimafia e alcuni organi di polizia si sono espressi nel corso dell'udienza, dando parere favorevole alla revoca del regime di carcere duro a cui è sottoposto Cospito. A dare questa notizia, riportata dalle principali agenzie di stampa, è stato lo stesso avvocato Flavio Rossi Albertini. Toccherà ora al tribunale decidere sulla questione. La decisione dei giudici è attesa per i prossimi giorni.

La memoria depositata dagli avvocati

Nel documento depositato dai legali Flavio Rossi Albertini Rossi e Margherita Pelazza viene specificato come la condizione di Cospito sia cambiata, anche basandosi sulla sentenza della Consulta e delle sue attenuanti. La delibera della Consulta, unita alla valutazione della Corte d'Assise d'Appello di Torino in merito all'attentato alla scuola allievi carabinieri in Piemonte, "ridimensiona, depotenziandola notevolmente, l'enfatizzazione della figura del Cospito, dello spessore e della caratura criminale", si legge nella memoria.

"Se il presupposto del 41 bis è stato espressamente individuato nella necessità di interrompere l'attività comunicativa dello stesso, al fine di sanzionare l'istigazione ravvisata nel suo contenuto", osservano gli avvocati nella loro nota, riportata da Agi, non si può non considerare che "per due volte il Tribunale del Riesame ha escluso che le esternazioni del Cospito siano idonee ad istigare o che le stesse rappresentino indicazioni idonee ad indirizzare i soggetti presenti all'esterno a determinarsi a specifiche condotte criminose, ritenendo al contrario che le medesime si sostanzino nella manifestazione del pensiero politico del suo autore".

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