
La mamma di Stefano Argentino è stata denunciata per favoreggiamento e concorso morale in omicidio dalla famiglia di Sara Campanella, la giovane studentessa universitaria uccisa nel marzo scorso a coltellate a Messina. Argentino si è tolto la vita in carcere a Gazzi, e il processo per omicidio nei suoi confronti è stato dichiarato estinto per morte del reo, cioè dell'unico imputato. I legali dei familiari della ragazza, l'avvocata Cettina La Torre, hanno quindi depositato alla procura di Messina una denuncia nei confronti di Daniela Santoro: nella loro ricostruzione, avrebbe aiutato il figlio a nascondersi dopo il delitto. Quel giorno, infatti, il figlio le telefonò dicendole di avere commesso un gravissimo errore e di volersi suicidare. La donna, che si trovava sulla strada per Avola - a circa 180 chilometri di distanza dal figlio - andò a prenderlo, insieme al marito, a Messina. Parlò con lui tutto il tempo del tragitto al telefono, temendo che potesse uccidersi, per rassicurarlo. "Non sapevo ancora quello che aveva fatto", ha detto la donna a verbale ai militari.
Salito in auto, è stato il racconto della donna, Stefano si è chiuso in un mutismo assoluto. Ha confessato ai suoi genitori quanto accaduto solo quando è arrivato a destinazione. I suoi infatti lo avevano portato nella casa vacanza di famiglia, a Noto. La loro versione è che voleva evitare di turbare l'altro figlio che stava vivendo una situazione di fragilità. Per i familiari della vittima, invece, voleva semplicemente nasconderlo alle forze dell'ordine che lo stavano cercando. L'omicidio è avvenuto in mezzo alla strada, davanti al Policlinico che brulicava di sanitari e universitari che avevano da poco concluso le lezioni alle 17.15. Le prime informazioni sul delitto sono uscite poco tempo dopo e già quando il ragazzo si trovava in auto le radio e le televisioni rilanciavano la notizia. Stefano Argentino è stato arrestato però solo alle 23. "Non sapevo ancora quello che aveva fatto", ha detto ai militari. Salito in auto, Stefano si è messo il cappuccio del giaccone sulla testa e, zuppo di pioggia, ha appoggiato la testa sul sedile, restando in silenzio. Più volte la madre avrebbe chiesto cosa era accaduto.
Nell'esposto, oltre ai messaggi che si sono scambiati madre e figlio su WhatsApp sono stati allegati anche dei bigliettini. Tra le indicazioni date dalla madre a Stefano, quando era detenuto, quelle di non parlare in carcere perché le conversazioni erano sicuramente intercettate e di non inviare messaggi perché sarebbero stati letti dagli investigatori. In un messaggio alla madre dopo avere saputo della morte di Sara, il giovane studente universitario scrive "l'avevo detto io" perché "l'avevo colpita in quel punto lì". In un altro messaggio, che non si sa se sia stato inviato, Stefano Argentino avrebbe scritto "mamma tu sai quanto io sia vendicativo...". Secondo la tesi dei legali della famiglia di Sara Campanella, gli avvocati Cettina La Torre, Filippo Barbera e Riccardo Meandro, la madre di Stefano era al corrente della personalità del figlio e non avrebbe fatto alcunché per ostacolarla. Per questo, ritengono gli avvocati che nei confronti di Daniela Santoro siano, a loro parere, ipotizzabili i reati di favoreggiamento e di concorso morale nella commissione del reato. La valutazione spetta alla Procura di Messina.
"Finora c'è stato silenzio, necessario per un dolore così grande, ma siamo qui per dare giustizia a Sara.
Perché Sara deve avere giustizia: vogliamo la verità. Se ci sono responsabilità, allora si trovino. La sua luce continuerà a illuminarci perché lei era amore e continuerà a dare amore" , le parole di Concetta Serrano Spagnolo, mamma di Sara Campanella.