"Vogliamo tornare in libertà”. Domani si decide sulla revisione di Olindo e Rosa

La lettera dal carcere: "Fino ad oggi il nostro caso è stato trattato con superficialità"

"Vogliamo tornare in libertà”. Domani si decide sulla revisione di Olindo e Rosa
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È attesa per domani 10 luglio la decisione se procedere oppure no alla revisione della strage di Erba. Il team legale dei due condannati all’ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi ha presentato richiesta di revisione sulla scorta di nuove possibili prove e testimonianze - in particolare un testimone che non fu preso in considerazione nelle indagini che portarono alla condanna definitiva nel 2011. E parte dell’opinione pubblica ha accolto questi dubbi della difesa: bisognerà stare a vedere se saranno accolti anche dalla giustizia.

L’11 dicembre 2006 in un condominio a Erba furono uccisi Raffaella Castagna, il figlio di 2 anni Youssef Marzouz, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Ferito, intossicato dal fumo ma salvo per miracolo il marito di Cherubini - oggi scomparso - Mario Frigerio, che divenne il principale testimone per l’accusa che portò appunto alla condanna di Rosa e Olindo.

Tra i dubbi che ancora aleggiano sulla strage di Erba ci sono la mancanza di tracce dei due condannati sulla scena del crimine - che fu data alle fiamme - la sola traccia biologica del sangue di Cherubini sul battitacco dell’auto di Olindo - traccia che tra l’altro potrebbe essere stata repertata via immagini in maniera forse non corretta - la possibilità che il primo identikit fornito da Frigerio, e non corrispondente a Olindo, fosse quello più aderente ai fatti, la confessione dei due più volte smentita ma alimentata da alcune scritte trovate nella Bibbia di Olindo, e il movente che potrebbe non essere legato alle liti condominiali come i processi hanno stabilito ma alla piazza di spaccio di Erba.

Intanto a UnoMattina Estate, dove Alessandro Politi nel suo segmento a tema crime ha ripercorso la vicenda e, appunto, le perplessità della difesa, Olindo e Rosa hanno fatto giungere una loro missiva in cui continuano a professarsi innocenti.

La lettera è stata letta dal loro tutore, l’avvocato Diego Soddu: “Io e Rosa aspettiamo con fiducia la decisione del 10 luglio. Soprattutto ci auguriamo che finalmente possa essere data la possibilità di valutare le prove nuove che sono state portate dei nostri avvocati ai giudici di Brescia, in modo oggettivo e senza pregiudizio.

Fino ad oggi infatti il nostro caso è stato trattato con superficialità: si sono fermati alle nostre confessioni che abbiamo fatto in un momento di difficoltà e solo per evitare di essere separati. Io e Rosa siamo innocenti, vogliamo solo tornare a vivere insieme, sereni e in libertà”.

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