Guerra in Ucraina

"2mila unità cinesi per l'Ucraina": l'esercito russo nel mirino dei droni made in China

Kiev ha acquistato circa 2mila droni di fabbricazione cinese. Il loro compito: effettuare ricognizioni, regolare l’artiglieria e individuare obiettivi russi

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L'esercito ucraino ha fatto scorte di droni in vista delle prossime mosse militari, tra una controffensiva da portare a compimento e una difesa da blindare in attesa dell'arrivo dell'inverno. L'aspetto più curioso non è che Kiev abbia acquistato 2mila velivoli senza pilota, una quantità comunque non trascurabile di dispositivi ricreativi adattabili a finalità di sorveglianza militare. Ancor più interessante è la provenienza degli stessi droni, che sarebbe cinese. Detto altrimenti, l'Ucraina si sarebbe rifornita con uav provenienti dalla Cina, Paese nutrale nel conflitto ma con il quale la Russia aveva, da qualche anno, stretto una partnership senza limiti.

Droni cinesi per Kiev

Secondo quanto riportato dal sito Eurasian Times, i droni disponibili in commercio vengono impiegati dall'Ucraina per scopi d'attacco, per ricoprire ruoli di intelligence-sorveglianza-ricognizione (Isr) e pure per dirigere il fuoco di artiglieria. Rappresentano, insomma, jolly fondamentali all'interno dell'esercito di Kiev. Gli ultimi arrivati hanno origine cinese, sono abiltiati all'intelligenza artificiale e hanno potenziale per infastidire le forze armate del Cremlino.

Mykhailo Fedorov, ministro della Trasformazione Digitale dell'Ucraina, ha pubblicato un video su X (ex Twitter) dell'enorme flotta di uav civili consegnati alle truppe di prima linea. I quasi 2mila droni Autel Evo Max 4t dotati di intelligenza artificiale del progetto Army of Drones effettueranno ricognizioni, regoleranno l’artiglieria e troveranno anche obiettivi russi ben camuffati.

"L’Esercito dei droni continua a rafforzare le forze di difesa ucraine. Stiamo inviando in prima linea quasi 2.000 droni Autel Evo Max 4T. Questi uccelli fungeranno da occhi per i nostri militari. Ogni Autel ha uno zoom 30x, che gli consente di condurre ricognizioni e regolare l'artiglieria (fuoco) senza avvicinarsi alle posizioni dell'occupante", ha spiegato l'alto funzionario di Kiev.

La guerra dei droni

L’Ucraina ha utilizzato per lo più droni civili e da diporto contro i soldati russi, dotando i velivoli di meccanismi di rilascio di base e consentendo loro di lanciare granate sulle trincee e all’interno dei portelli aperti di carri armati e dei veicoli blindati nemici. Kiev ha inoltre dotato grandi quadricotteri di esplosivi e granate con propulsione a razzo (Rpg).

Nell'ambito di questa guerra dei droni, da un lato, Kiev sembrerebbe aver ottenuto diverse vittorie tattiche distruggendo l’equipaggiamento russo, mentre Mosca si sarebbe adeguata all'evenienza, procurandosi a sua volta un grosso lotto di uav. Anche la Russia, infine, ha impiegato droni cinesi (tra i quali quelli realizzati da Dji), salvo ridurre significativamente, in un secondo momento, l’uso di velivoli senza pilota di fabbricazione straniera.

La scorsa notte, intanto, la Russia ha lanciato 36 droni d'attacco di fabbricazione iraniana contro l'Ucraina meridionale danneggiando alcune infrastrutture nella regione di Odessa.

Gli attacchi hanno preso di mira le regioni di Odessa, Mykolaiv e Kherson, secondo le forze armate di Kiev, secondo cui i sistemi di difesa aerea hanno distrutto 27 velivoli nemici.

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