Droni e missili Houthi contro Israele. Scatta la massima allerta

Gli Houthi hanno rivendicato un'"operazione di qualità" contro Israele. Un drone è riuscito a bucare le difese e raggiungere Tel Aviv, dove è esploso in aria vicino all'ambasciata Usa. Il bilancio parla di una vittima e una decina di feriti

Droni e missili Houthi contro Israele. Scatta la massima allerta
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Gli Houthi hanno lanciato un missile balistico e quattro droni contro Israele durante la notte. Le minacce sono state neutralizzate dalle forze statunitensi di stanza nella regione ma un velivolo è riuscito a raggiungere Tel Aviv, dove sarebbe esploso in aria, uccidendo una persona e ferendone altre, almeno dieci. Secondo i primi risultati delle indagini riferiti dai militari israeliani, "l'esplosione a Tel Aviv", vicino a un ufficio dell'ambasciata americana, è stata provocata dalla caduta di un oggetto aereo che non ha fatto scattare alcun allarme. Il drone imbottito di esplosivo sarebbe stato individuato ma non sarebbe intervenuta la difesa aerea per un "errore umano". Il gruppo di ribelli yemeniti ha rivendicato il blitz spiegando che continuerà a colpire Israele in segno di solidarietà con i palestinesi coinvolti nella guerra in corso nella Striscia di Gaza. Il sindaco di Tel Aviv Ron Huldai ha annunciato che la città è passata "a un più alto stato di allerta" dopo l'attacco con un drone. "La guerra è ancora qui ed è difficile e dolorosa. Siamo pronti per gli sviluppi e se ce ne saranno", ha dichiarato.

Attacco Houthi contro Israele

Per la prima volta in assoluto gli Houthi hanno attaccato Israele con droni. Sostengono, in particolare, di aver lanciato un tipo di uav, Yafa, in grado di bypassare i sistemi radar. In una nota, il portavoce del gruppo filo iraniano ha affermato che Tel Aviv resta un obiettivo primario "nel raggio delle nostre armi", oltre ad aver espresso solidarietà ai palestinesi della Striscia di Gaza, teatro - affermano - di un "massacro" dal 7 ottobre dello scorso anno per le operazioni militari israeliane contro Hamas scattate in risposta all'attacco di quel giorno in Israele.

Le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato in una nota che una forte esplosione è stata causata da "un bersaglio aereo caduto senza preavviso". Si tratterebbe di uno dei quattro droni lanciati dagli Houthi. Il blitz è avvenuto intorno alle 3 del mattino, ora locale, a un isolato dalla filiale dell'ambasciata statunitense a Tel Aviv, un grande edificio che ospita centinaia di dipendenti, ma che non avrebbe subito danni. L'ambasciata statunitense a Gerusalemme e la filiale dell'ambasciata a Tel Aviv sono "pronte a fornire assistenza consolare a qualsiasi cittadino americano ne abbia bisogno", ha aggiunto un portavoce del dipartimento di Stato Usa.

L'attacco e l'esplosione

In un video che circola sui social media si sente un forte ronzio prima che avvenga l'esplosione. Nessuna sirena antiaerea sarebbe suonata prima della deflagrazione. L'esercito israeliano ha affermato di aver aperto un'indagine e di essersi attivato per accettare il motivo per cui i sistemi di difesa del Paese non sono stati attivati ​​per intercettare il "bersaglio aereo". "Stiamo parlando di un grande uav in grado di volare per grandi distanze", ha detto un funzionario militare in un briefing per i giornalisti dopo l'attacco. "Non escludiamo nessuna possibilità in questo momento", ha aggiunto. Nel frattempo l'aeronautica militare israeliana ha intensificato i pattugliamenti per "proteggere i cieli del Paese".

Il portavoce degli Houthi, Yahya Sarèe, ha rivendicato via Telegram una "operazione di qualità" contro Tel Aviv, promettendo di rivelarne poi i dettagli.

Ricordiamo che i ribelli yemeniti hanno ripetutamente lanciato droni e missili verso Israele e contro navi legate al Paese in questione, nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, in segno di sostegno ai palestinesi nel contesto della guerra nella Striscia di Gaza. Fino ad ora, però, tutti i tentativi degli Houthi di colpire Israele erano stati intercettati dalle difese israeliane o dagli alleati occidentali con forze di stanza nella regione.

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