Guerra in Ucraina

Stemma sovietico, festività, strade: così Kiev si stacca dall'influenza russa

La mossa di Kiev punta a smarcare la nazione ucraina dall'eredità culturale russa e sovietica

Stemma sovietico, festività, strade: così Kiev si stacca dall'influenza russa

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A Kiev sono iniziati i lavori per rimuovere l'emblema sovietico dal monumento della Patria. Il ministero della Cultura ucraino ha spiegato che lo stemma di stato dell'Unione Sovietica (Urss) sarà sostituito dal Tryzub, ovvero dal Tridente della Pace. I lavori, hanno quindi aggiunto le autorità, saranno ultimati entro il prossimo 24 agosto, data che coincide con il Giorno dell'indipendenza dell'Ucraina, nell'ambito del progetto Tridente della Patria.

La sostituzione dello stemma sovietico

Lo scorso 13 luglio, l'Ispettorato statale per l'architettura e l'urbanistica dell'Ucraina aveva annunciato di aver rilasciato un permesso per sostituire l'insegna situata sopra uno dei monumenti più importanti di Kiev. Nello specifico, il monumento della Patria è stato costruito nel 1981, durante il periodo dell'Unione Sovietica. Raffigura una donna che impugna una spada e uno scudo con l'emblema nazionale dell'Urss.

Nell'aprile 2015, il parlamento ucraino aveva bandito la maggior parte dei simboli, dei nomi delle strade e dei monumenti sovietici e comunisti, come parte del processo di de comunizzazione. Un processo che oggi, in seguito allo scoppio della guerra con la Russia, ha subito un'evidente accelerazione ed è diventato un processo di de russificazione.

Il progetto di Kiev

Solo a Kiev ci sono più di 300 nomi di strade e luoghi, come vari memoriali e targhe, che fanno riferimento all'era della dominazione russa e sovietica sul Paese. Gli esempi comprendono scrittori e figure culturali apparentemente innocui, ma anche nomi geografici volti a onorare i governanti imperiali e gli allora membri del governo comunista.

Tornando al monumento della Patria, secondo un sondaggio condotto nel 2022, l'85% degli intervistati era favorevole alla sostituzione dell'emblema dello Stato sovietico. Yuri Savchuk, direttore del museo della storia dell'Ucraina, ha suggerito che il monumento possa esser ufficialmente ribattezzato Madre Ucraina. Questo dovrebbe togliere ogni dubbio su quale tipo di Patria la figura - che brandisce spada e scudo - intenda rappresentare dopo l'offensiva di Mosca.

Guerra culturale

La guerra culturale dell'Ucraina non si ferma a statue e monumenti. Kiev ha infatti anche spostato al 25 dicembre la data ufficiale della festività del Natale, in rottura con la chiesa ortodossa russa che la celebra il 7 gennaio. La decisione si è concretizzata in seguito a un disegno di legge firmato da Volodymyr Zelensky. "La lotta incessante e vittoriosa per la propria identità contribuisce al desiderio di ogni ucraino di vivere la propria vita con le proprie tradizioni e festività", si legge la nota esplicativa diffusa sul sito web del parlamento di Kiev. Lo scopo del provvedimento, ha proseguito il comunicato, è quello "abbandonare l'eredità russa di imporre le celebrazioni natalizie il 7 gennaio".

La mossa ucraina mira a garantire che le festività statali in Ucraina non corrispondano a quelle in Russia, e punta anche a smarcare la nazione ucraina dall'eredità culturale russa.

Oltre al nuovo giorno di Natale, il primo ottobre segnerà la Giornata dei difensori dell'Ucraina e la Giornata dell'intercessione della Santa Madre di Dio, invece del 14 ottobre, mentre la Giornata della statualità ucraina sarà celebrata il 15 luglio anziché 28 luglio.

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