
Cara signora, so che questa mia lettera porterà l’indignazione dei suoi lettori e probabilmente anche la sua. Ma rivolgermi a un amico mi sembrerebbe inelegante e qualunque pessimo giudizio io rischi di tirarmi addosso non sarà mai peggiore di ciò che già mi dico da solo. Sono sposato da parecchi anni e ho un’amante da ormai troppo tempo. Non sono mai stato un traditore seriale, nemmeno un semplice traditore e infatti l’unica volta che mi sono interessato a un’altra donna ne è scaturito praticamente un secondo matrimonio. Il che, comprendo bene, per mia moglie, quella ufficiale, è anche peggio. Frequento quest’altra signora, divorziata, sentendomi perennemente in colpa: per lei e per chi mi aspetta a casa. So che può sembrare assurdo ma ormai mi sento responsabile di entrambe in egual misura. Io e «l’altra» ci siamo conosciuti nel 2015 a Stoccolma, durante un viaggio di lavoro, lei ai tempi era ancora sposata e accompagnava il marito. Una sera, a cena, abbiamo avuto modo di parlare a lungo ed è stata una sensazione di immediata vicinanza, di completa connessione assolutamente inedita. E una volta tornati in Italia abbiamo iniziato a sentirci, poi a vederci e insomma eccoci qua, dopo dieci anni. I dieci anni, e la fine di queste vacanze estive, sono un punto di non ritorno. Lei mi ha chiesto di scegliere. E io non so scegliere.
Massimo
Massimo, non solo non vorrei essere al suo posto, non vorrei nemmeno essere al mio perché mi ha reso praticamente impossibile risponderle. Come giustamente dice lei, è ormai invischiato in due matrimoni e questo mi impedisce di impiegare la spietata leggerezza che userei di norma davanti a un «caso» come il suo: molli l’amante. Lei racconta di due mogli e lo fa mettendo sul piatto il senso di responsabilità che sente nei confronti di entrambe e io non oso maneggiare una materia tanto informe ed esplosiva ed è chiaro che conoscere questa sfumatura della vicenda ucciderebbe la sua consorte. Però a parte il senso di colpa, che non ci rende innocenti, ignoro cosa la leghi all’una e all’altra donna. Ed è forse un aspetto sul quale dovrebbe concentrarsi durante questo countdown che ha iniziato a «ticchettare» sotto la sua esistenza squarciandogliela.
Perché continua a stare con sua moglie? E perché, di contro, non riesce a lasciare la sua amante? Riflettere su ciò che vuole lei, davvero e indipendentemente dalle conseguenze nell’uno e nell’altro caso, è l’unico, banalissimo consiglio che mi sento di darle. Spero di avere sue notizie.