"Non cambieranno le sorti della guerra". Ma i missili Atacms spaventano Putin

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che la fornitura dei missili Atacms a Kiev è "un errore degli Usa" che non cambierà le sorti del conflitto

"Non cambieranno le sorti della guerra". Ma i missili Atacms spaventano Putin
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Per Vladimir Putin la fornitura dei missili Atacms all’Ucraina da parte dell'Occidente non cambierà le sorti della guerra e servirà soltanto a prolungare l’agonia di Kiev. Poco importa se nelle ultime ore le forze ucraine hanno impiegato proprio questi missili per effettuare un doppio strike pesantissimo in due basi aeree militari di Mosca vicino alla città di Berdyansk, sulla costa del Mar d'Azov, e nell'autoproclamata Repubblica di Lugansk. Per il capo del Cremlino, la Russia è in grado di respingere attacchi del genere e non ci sarebbe niente di cui preoccuparsi.

Le parole di Putin

Le parole uscite dalla bocca di Putin sono chiare: la fornitura dei missili Atacms a Kiev è "un errore degli Usa" che non cambierà le sorti del conflitto, e che "prolungherà solo l'agonia dell'Ucraina". Allo stesso tempo, forse in risposta al jolly calato sul tavolo da Volodymyr Zelensky, il leader russo ha rilanciato parlando di aerei russi in volo sul Mar Nero equipaggiati con missili ipersonici. "Le forze aerospaziali russe stanno iniziando a pattugliare costantemente lo spazio aereo sul Mar Nero, gli aerei russi sono dotati di missili ipersonici Kinzhal", annunciato Putin, assicurando che l'iniziativa "deve essere considerata una minaccia".

Direttamente da Pechino, dove è impegnato in occasione del terzo forum sulla Belt and Road Initiative, il presidente russo ha parlato del conflitto ucraino, mentre i media di Mosca hanno dato risalto al colloquio, durato tre ore, con il padrone di casa e omologo cinese Xi Jinping. Dal canto suo, Putin ha spiegato di aver parlato di varie questioni "dall'Ucraina alla situazione in Medio Oriente", ribadendo che "Russia e Cina affrontano minacce comuni".

L’ombra dei missili Atacms

Per quanto sia solida la partnership sino-russa, la Cina può tuttavia fare ben poco per aiutare Putin a dissipare la minaccia rappresentata dai missili Atacms. Al netto delle affermazioni del leader russo, presumibilmente volte ad alleggerire la pressione su Mosca, la Russia monitora infatti le mosse di Kiev, improvvisamente diventate più pericolose mediante l’impiego di questi armamenti.

Non è un caso che l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, abbia – prima di Putin – definito la decisione di Washington di fornire all'Ucraina missili Atacms a lungo raggio "un grave errore" che avrà "conseguenze molto gravi". "La decisione della Casa Bianca di inviare missili a lungo raggio agli ucraini è un grave errore. Le conseguenze di questa misura, deliberatamente nascosta all'opinione pubblica, saranno molto gravi", ha dichiarato l’alto diplomatico in un comunicato.

Il nuovo jolly di Kiev

Nel frattempo Zelensky si gode i missili Atacms, il cui uso è stato per la prima volta confermato da Kiev. Nello specifico, i missili sono stati usati per colpire velivoli militari e depositi di munizioni a Berdyansk e nell'oblast di Lugansk, in località ucraine occupate dai russi. Secondo quanto riportato dal Washington Post, citando un alto ufficiale ucraino, Kiev avrebbe lanciato 18 missili, armati con bombe a grappolo.

Una fonte americana ben informata ha spiegato che la versione degli Atacms inviata a Kiev ha una portata di 160 chilometri, maggiore di qualsiasi altra arma finora inviata da Washington. Le forze speciali ucraine avevano annunciato su Telegram di aver condotto la scorsa notte un'operazione denominata Libellula a Berdyansk, sulle rive del mare di Azov, e nell'oblast di Luhansk.

Gli ucraini hanno rivendicato di aver inflitto

"significative perdite" ai russi e di aver distrutto nove elicotteri, un lanciamissili per la difesa aerea, un deposito di munizioni ed equipaggiamento di vario tipo. Sono state anche danneggiate piste d'atterraggio aereo.

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