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"Non è un modello educativo". Israele mette al bando Greta Thunberg

La foto con il cartello "Stand with Gaza" continua a far discutere. Verrà rimosso ogni riferimento alla giovane attivista per il clima: "Non è più idonea a fungere da ispirazione per gli studenti"

"Non è un modello educativo". Israele mette al bando Greta Thunberg
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In molti l'hanno chiamato il post delle polemiche, per altri è una lecita presa di posizione che andrebbe supportata. L'uscita di Greta Thunberg sui propri canali social continua a far discutere: immortalata con tanto di cartello con su scritto "Stand with Gaza" e al fianco di altre ragazze che esplicitavano il sostegno alla causa palestinese, la giovane attivista per il clima è finita nuovamente al centro della bufera per una linea alquanto discutibile considerando le atrocità commesse da Hamas. Tanto che Israele ha deciso di intervenire direttamente sul conto della paladina dell'ambiente.

Il post pubblicato pochi giorni fa in cui esprimeva solidarietà a Gaza non è passato di certo inosservato. Soprattutto ha fatto irritare coloro che ancora in queste ore stanno subendo i crimini dell'organizzazione terroristica. E Greta si è limitata a chiedere al mondo di parlare apertamente e di chiedere un cessate il fuoco immediato, giustizia e libertà per i palestinesi e i civili colpiti. Un classico esercizio aleatorio che ha innescato la reazione di Israele, che di fatto ha messo al bando la ragazza diventata leader delle battaglie a favore del green.

In sostanza dovrebbe essere rimosso ogni riferimento alla giovane attivista per il clima. "Hamas è un'organizzazione terroristica responsabile dell'omicidio di 1.400 israeliani innocenti, inclusi bambini, donne e anziani, e ha rapito oltre 200 persone a Gaza", ha voluto ricordare il dicastero. Che senza girarci attorno ha attaccato la 20enne, sostenendo che la linea sposata sui social "la squalifica dall'essere un modello educativo e morale, e non è più idonea a fungere da ispirazione ed educatrice per gli studenti israeliani".

Di recente l'uscita di Greta (sommersa di critiche) è stata alla base di numerose proteste via social. La domanda di fondo resta una: perché nell'immagine diffusa sono solamente i palestinesi i destinatari della solidarietà? Per quale motivo non sono stati menzionati anche gli israeliani massacrati? Stando a quanto riferito da The Jerusalem Post, è stata superata quota 100 firme per una lettera aperta inviata proprio alla giovane attivista: nella missiva vengono manifestati lo stupore e la delusione per i tweet e per i post riguardanti Gaza; inoltre Thunberg è stata invitata a riconsiderare le atrocità commesse da Hamas.

Infatti non va dimenticato che Greta ricopre un ruolo tutt'altro che secondario, avendo una posizione influente in quanto è l'attivista climatica più conosciuta al mondo. Ecco perché c'è chi ha puntato il dito contro quella che in molti definiscono una posizione unilaterale che ignora gli atti crudeli subiti dai cittadini israeliani.

Senza dimenticare l'eco attivista israeliana, sopravvissuta all'attacco di Hamas sferrato contro il Kibbutz Nir-Am, che ha scritto una lunga lettera all'indirizzo di Thunberg sollecitandola a recarsi in Israele per vedere con i suoi occhi le atrocità messe in atto da Hamas: "Apri gli occhi e dì al mondo quello che hai visto". Greta accetterà l'invito o si farà fotografare di nuovo con un cartello in mano a favore dei social?

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