Lo shutdown più lungo nella storia degli Stati Uniti ferma centinaia di voli, e tra gli americani cresce il timore che se il blocco del governo si protrarrà ancora, metterà a rischio i viaggi per la festa del Ringraziamento che quest'anno cade il 27 novembre. Da ieri sono scattati i tagli ordinati dal dipartimento dei Trasporti in 40 dei principali scali Usa, tra cui New York, Chicago, Los Angeles, Washington e Atlanta. Si parte con il 4%, destinato a salire al 10% entro il 14 novembre: secondo le previsioni ogni linea aerea dovrà tagliare dai 200 ai 300 voli.
L'ordinanza limita inoltre i lanci spaziali commerciali alle ore non di punta e vieta alcune operazioni con paracadute. I tagli secondo le autorità sono necessari per garantire la sicurezza, e la Federal Aviation Administration (Faa) non ha indicato quando i voli torneranno alla normalità. I controllori del traffico aereo e gli agenti di sicurezza aeroportuali sono dipendenti essenziali
e mantengono il posto di lavoro durante lo shutdown, ma non vengono pagati, il che ha portato a una riduzione del personale, ritardi e lunghe file ai controlli. È la prima volta che uno shutdown impone una riduzione nazionale dei voli, e in generale, le crescenti ricadute politiche ed economiche della paralisi governativa stanno alimentando l'interesse e la pressione per il raggiungimento di un accordo in Congresso.
Nel frattempo la fiducia dei consumatori americani, misurata dall'indice Michigan, è scesa in novembre a 50,3, ai minimi dal giugno del 2022. Il dato è sotto le attese degli analisti, che scommettevano su 53: a pesare è lo shutdown, ma anche i prezzi elevati. Il leader della maggioranza al Senato John Thune ha deciso di mettere ai voti ieri la legge ponte approvata dalla Camera, che è già stata bocciata 14 volte. In questa occasione, tuttavia, Thune la presenta in aula con l'obiettivo di modificarla allegando tre provvedimenti di spesa negoziati con i democratici. Il pacchetto includerebbe anche un impegno su un voto futuro per le sovvenzioni sull'assicurazione medica, che quindi non verrebbero inserite nella legge ponte come chiedono i dem. Inoltre, il disegno di legge includerebbe anche una nuova data di scadenza a gennaio, anziché il 21 novembre, come previsto dalla misura approvata dalla Camera. Ad ora restano forti resistenze da entrambe le parti, e il percorso
potrebbe richiedere alcuni giorni. Ma la vera domanda è se un numero sufficiente di democratici si unirà ai repubblicani per far avanzare la misura.
Intanto, un giudice federale ha ordinato all'amministrazione di pagare per intero immediatamente i sussidi alimentari per novembre. Washington voleva effettuare pagamenti solo parziali durante lo shutdown, ma il giudice Jack McConnell ha affermato che i buoni per 42 milioni di americani a basso reddito relativi al mese corrente devono essere integrali poiché «le persone ne hanno fatto a meno per troppo tempo». E la Casa Bianca ha subito fatto appello per bloccare l'ordine. «Prove dimostrano che le persone soffriranno la fame, le banche del cibo umanitarie saranno sovraccaricate e si verificheranno sofferenze inutili» se il programma Snap non sarà completamente finanziato, ha avvertito il togato.
Sottolineando che più della metà dei beneficiari del programma sono bambini, anziani e veterani: «Mentre il presidente professa il suo impegno ad aiutare coloro che hanno bisogno, le azioni del governo raccontano una storia diversa».