Caos shutdown negli Usa, quasi 800 viaggi cancellati: a rischio il 20% dei voli

Voli cancellati e più di 1.200 aerei in ritardo nei maggiori aeroporti americani: ecco dove si registrano le maggiori criticità dovute allo shutdown e cosa accadrà dalla prossima settimana

Caos shutdown negli Usa, quasi 800 viaggi cancellati: a rischio il 20% dei voli
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I cieli americani sempre più nel caos: aumentano di giorno in giorno le cancellazioni dei voli aerei per lo shutdown, ovvero il blocco delle attività governative non essenziali. A oggi sono oltre 800 le cancellazioni e più di 1.200 i ritardi che colpiscono i maggiori aeroporti statunitensi. Ma lo scenario potrebbe peggiorare. Il taglio del traffico aereo negli aeroporti americani potrebbe raggiungere anche il 20% a causa dello shutdown. È l'avvertimento lanciato dal segretario dei trasporti Sean Duffy in un'intervista a Fox.

Riduzione del traffico aereo

Come ha spiegato Duddy, il traffico aereo nei principali aeroporti è stato ridotto del 4% ma la riduzione salirà al 10% la prossima settimana (entro il 14 novembre), come da ordini della Faa (Federal Aviation Administration) se lo shutdown continuerà. Dal canto loro, le compagnie aree stanno cercando di gestire i tagli cancellando i voli nazionali con meno passeggeri e senza toccare quelli internazionali. Tra gli aeroporti più grandi interessati dalle criticità ci sono New York, Chicago e Los Angeles per la mancanza di controllori di volo. I tagli, secondo le autorità, sono necessari per garantire la sicurezza dei voli.

Il perché dei tagli

L'agitazione del traffico aereo sarà in vigore quotidianamente tra le 6 e le 22 interessando tutte le compagnie aeree commerciali. L'agenzia ha affermato che i tagli sono necessari per alleviare la pressione sui controllori di volo che lavorano senza stipendio da più di un mese. "Molti stanno lavorando sei giorni alla settimana con straordinari obbligatori, e un numero crescente di loro ha iniziato a lamentarsi a causa dell'aumento della tensione finanziaria e della stanchezza", spiegano dal Dipartimento dei Trasporti statunitense. In Italia, dal 30 ottobre scorso sono 409 i lavoratori della Base Usaf di Aviano (Pordenone) alle dipendenze dello stato americano ai quali non è stato pagato lo stipendio a causa dello shutdown statunitense.

Cosa succede alle compagnie

Per parlare della stretta attualità, nella giornata di venerdì 7 novembre l'American Airlines ha intenzione di cancellare ben 235 voli, la Delta Air Lines quasi 150, la compagnia Southwest prevede 121 cancellazioni e la United Airlines 112 per fare gli esempi più eclatanti ma nella lista bisogna inserire anche tutte partenze, cancellate, dei voli privati.

L'analista del settore aereo Henry Harteveldt, presidente di Atmosphere Research Group, ha dichiarato che sebbene il numero totale di voli cancellati a livello nazionale sia elevato, l'impatto in ogni aeroporto è generalmente piuttosto limitato e distribuito nell'arco della giornata. "Le compagnie aeree stanno facendo del loro meglio per ridurre al minimo i disagi ed evitare di cancellare troppi voli contemporaneamente, in modo da portare ovviamente i passeggeri dove vogliono andare", ha spiegato Harteveldt.

"Vogliono assicurarsi di avere una certa flessibilità ma non sento parlare di caos. C'è sicuramente ansia, incertezza, stress. Se il vostro volo è stato cancellato c'è sicuramente molto disagio. Non voglio minimizzare l'impatto", ha concluso.

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