Cronaca internazionale

Investimenti e carte false: bufera sul tesoro nascosto dei mormoni

L'accusa di David Nielsen, che gestì il patrimonio della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni di Salt Lake City, nello Utah: "È un hedge fund clanestino"

Investimenti e carte false: bufera sul tesoro nascosto della chiesa mormone

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Investimenti e carte false: bufera sul tesoro nascosto della chiesa mormone

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Il tesoro nascosto della chiesa mormone torna a far discutere negli Stati Uniti. "La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (Mormoni)? Un hedge fund clanestino". Lo sostiene il consulente finanziario David Nielsen, che gestì il patrimonio della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni di Salt Lake City, nello Utah. Secondo Nielsen, infatti, la chiesa mormone ha accumulato più di 100 miliardi di dollari in finanziamenti destinati ad opere di beneficenza, senza però spenderli in iniziative di solidarietà ma destinandoli altresì a tutt'altro e a iniziative a scopo di lucro. Un tesoro nascosto, mai dichiarato. Nielsen ha accusato la chiesa mormone in un'intervista rilasciata alla Cbs, nella quale afferma che la chiesa si è servita di una "società di investimento mascherata da ente di beneficenza" che averebbe evaso miliardi di dollari in tasse, falsificando documenti. Nielsen, che è lui stesso un devoto mormone, venne reclutato dalla chiesa mentre lavorava a Wall Street, prima di lasciarla nel 2019.

L'accusa del whisteblower alla chiesa mormone

Ogni anno, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni raccoglie circa 7 miliardi di dollari dai suoi 17 milioni di membri attraverso la "decima", nella quale i membri donano circa il 10% del loro reddito all'organizzazione religiosa. "Pensavo che avremmo cambiato il mondo", spiega Nielsen. "Abbiamo solo aumentato il conto in banca". La chiesa avrebbe effettuato diverse operazioni speculative - con buona pace della beneficenza - attraverso un fondo di riserva, utilizzato appunto per sostenere iniziative a scopo di lucro, tra cui la costruzione di centro commerciale di Salt Lake City su un terreno della chiesa e il lancio di una compagnia di assicurazioni di proprietà della chiesa. Nielsen si è dimesso dal suo incarico di contabile e consulente finanziario della chiesa mormone nel 2019, a seguito della pubblicazione dei "Mormon Leaks" che hanno dimostrato i collegamenti tra i membri della chiesa e alcune società di comodo che detenevano miliardi di in obbligazioni e azioni. Uno scandalo di cui oggi si continua a parlare.

La multa di 5 milioni di dollari

L'accusa mossa da Nielsen contro la chiesa mormone non è affatto nuova. Il febbraio scorso, a conferma delle accuse dell'ex consulente di Wall Street, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e una sua controllata sono state multate 5 milioni di dollari dalla Securities and Exchange Commission per per aver nascosto illecitamente un fondo di investimento da 32 miliardi di dollari dietro società di comodo. La stessa Sec ha affermato che la chiesa ha nascosto illegalmente i suoi investimenti e la loro gestione dietro diverse società fittizie dal 1997 al 2019. "Per più di mezzo secolo, la chiesa mormone ha costruito silenziosamente uno dei più grandi fondi di investimento del mondo", ha riportato il Wall Street Journal. "Quasi nessuno al di fuori della chiesa lo sapeva". I federali hanno accusato la chiesa di aver fatto "di tutto" per evitare di divulgare i suoi investimenti e, così facendo, "privare la commissione e il pubblico degli investitori di accurate informazioni di mercato".

La chiesa si è giustificata affermando che, a partire dal 2000, ha "fatto affidamento su consulenza legale su come rispettare i propri obblighi di rendicontazione nel tentativo di mantenere la privacy" ma la spiegazione non ha convinto l'autorità competente che ha così multato la chiesa.

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