Tende e giacigli in strada: l'accampamento abusivo degli immigrati davanti alla Questura

Così come a Milano, anche a Roma è nato un insediamento fuori dall'ufficio immigrazione della questura della Capitale

Tende e giacigli in strada: l'accampamento abusivo degli immigrati davanti alla Questura

Al pari di quanto da mesi accade a Milano, davanti alla caserma di via Cagni, anche a Roma è nato un accampamento nei pressi di uno degli uffici immigrazione della Capitale. Il nuovo insediamento abusivo, generato dai migranti che aspettano di poter entrare per fare la domanda di regolarizzazione, si trova in via Salviati, proprio a ridosso del muro di recinzione dell'ufficio immigrazione e dell'ufficio stranieri della questura di Roma. A fare la denuncia è stato il Sindacato unitario lavoratori polizia locale, il Sulpl, tramite il suo segretario Marco Milani, che in una nota denuncia l'imbarazzo di alcuni tra i suoi stessi colleghi.

"Dapprima pochi giacigli, di chi probabilmente intendeva assicurarsi un posto tra i primi della fila al momento dell'apertura degli uffici ma con il passare dei giorni, sono comparse ed aumentate vere e proprie tende, un insediamento spontaneo che ha inglobato marciapiede, fermata del bus e pensiline, riducendo visibilità e sicurezza per chi si trovi a transitare su una strada dove le macchine transitano anche abbastanza veloci", si legge nella nota. Un problema che non ha al momento soluzioni, come dimostra il caso di via Cagni a Milano. E lo dimostra il fatto che a pochi passi da lì si trovano costantemente le auto della polizia locale: "Il paradosso è che a pochi metri si trovino a stazionare autopattuglie della Polizia Locale di Roma Capitale, ormai da anni impegnate a piantonare l'ingresso del limitrofo campo nomadi mai autorizzato ma "tollerato", di via Salviati e spesso, proprio personale di quel gruppo speciale (Sicurezza Pubblica Emergenziale), che di controllo e sgombero degli insediamenti abusivi, stando all'organigramma del corpo si dovrebbe occupare".

Marco Milano, nella sua nota, spiega: "Quello a cui assistiamo è il risultato del cattivo impiego dei gruppi speciali preposti e dell'inutilità dei piantonamenti di facciata davanti l'ingresso dei campi rom della Capitale, che come sindacato definiamo ormai da anni 'effetto vetrina'".

Il sindacalista, quindi, sottolinea che i colleghi hanno espresso la loro preoccupazione per il fenomeno e per l'impossibilità di intervenire: "La sicurezza stradale dovrebbe essere uno dei compiti principali per chi svolge il nostro lavoro ma che sicurezza possiamo offrire alle persone costrette a camminare in mezzo alla strada o ad attendere l'autobus al centro della carreggiata? Forse è ora che qualcuno riprenda in mano le redini di un Corpo che, tra carenze di organico e bizzarrie gestionali, ogni giorno lascia parlare di sé".

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