
Dieta halal nelle scuole di Bologna? Ora anche gli animalisti insorgono e rivolgono un appello alle autorità a pochi giorni di distanza dal primo allarme lanciato dalla Lega. Al centro delle polemiche le tecniche di macellazione, dal momento che quella tradizionale musulmana prevede la morte dell'animale per dissanguamento.
A esprimere tutta la propria amarezza è la Lega AntiVivisezione."Comprendiamo la scelta del Comune di prendere questa decisione in nome dell’inclusione sociale", spiega la responsabile della transizione alimentare della Lav Domiziana Illengo,"ma crediamo che questo obiettivo non possa passare attraverso scelte che prevedono la sofferenza e la morte degli animali". "La nostra posizione è di antagonismo a tutte le macellazioni che impiegano animali all’interno degli allevamenti per poi produrne prodotti alimentari", precisa, "quella halal, in particolare, ha delle evidenti specificità, anche oltre a quelle già presenti nella macellazione all’europea".
E in effetti la legge islamica detta delle norme rituali e igieniche precise per quanto concerne la macellazione. Per poter essere considerata lecita per il consumo, infatti, la carne deve provenire da animali specifici, come bovini, ovini, caprini e pollame, che devono essere macellati seguendo un rituale specifico, chiamato dhabiha, che implica il taglio della gola, dell'esofago e delle principali arterie dell'animale, mentre si recita una preghiera rituale. In sostanza l'animale è cosciente al momento della morte, che avviene per dissanguamento totale.
Una pratica cruda, per disciplinare la quale la Ue intervenne nel 2009 emanando il Regolamento 1099, con l'obiettivo di evitare o ridurre al minimo la sofferenza degli animali durante l'abbattimento. Da un lato c'è l'incentivo allo stordimento preventivo, che non uccide l'animale ma lo rende incosciente, dall'altro tuttavia non si fa divieto alla macellazione senza di esso. Questo ha portato a una situazione eterogenea, con alcuni Paesi che richiedono lo stordimento, altri che lo permettono in casi specifici e altri ancora che non lo impongono affatto laddove vi siano motivazioni di carattere religioso come nella macellazione halal.
La prima a insorgere era stata la Lega, che ha presentato a riguardo un'interrogazione parlamentare: "Attraverso il metodo Halal gli animali sono coscienti al momento della macellazione, una pratica che pur ammessa in ambito europeo, riteniamo contrastare con i principi e i diffusi convincimenti della nostra comunità relativi al benessere animale", ha dichiarato il senatore Manfredi Potenti."Le scuole, inoltre, sono chiamate ad esplicitare gli aspetti connessi all’educazione alimentare durante la mensa", ha aggiunto, "e le condizioni di consumo mirate a soddisfare specifiche esigenze, e tra queste non può che esserci anche il benessere animali".
La Lav chiede invece di sostituire progressivamente la carne dalla dieta degli studenti nelle scuole. "Piuttosto che andare verso una diversificazione delle tipologie di carne nelle mense scolastiche, il Comune di Bologna, così come tutti gli altri, dovrebbe dirigersi verso un’alimentazione via via sempre più vegetale, che verrebbe comunque incontro a quest’ottica di inclusione delle varie esigenze alla base", precisa ancora Illengo.
"Tra noi c’è un’attivista musulmana, Sveva Basirah Balzini, che ha salvato un agnello a Chieti dall’uccisione per la festa del sacrificio dell’Islam", aggiunge, "lei è la dimostrazione che è possibile portare avanti le proprie tradizioni e la propria religione senza che implichi la sofferenza degli animali".