"Che Guevara guerrafondaio e stupratore". Bufera sul consigliere di FdI a Pisa

Dopo la reazione del centrosinistra e l'interruzione della seduta, Maurizio Nerini si è scusato

"Che Guevara guerrafondaio e stupratore". Bufera sul consigliere di FdI a Pisa
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Hanno scatenato un vero e proprio putiferio in aula a Pisa, durante una seduta del Consiglio comunale, le parole pronunciata durante il suo intervento da Maurizio Nerini, rappresentante di Fratelli d'Italia che ha definito Che Guevara "guerrafondaio" e "stupratore": dopo la reazione proveniente dai banchi occupati dal centrosinistra, il presidente ha dovuto interrompere i lavori.

L'origine della lite esplosa nella Sala Delle Baleari di Palazzo Gambacorti era la discussione posta all'ordine del giorno circa la proposta della maggiornaza di centrodestra di conferire la cittadinanza onoraria pisana al Copar, il centro di addestramento dei paracadutisti della Folgore. Dinanzi alle reticenze dell'opposizione, Nerini ha voluto fare riferimento nel suo intervento al precedente di un comune della provincia di Pisa che aveva fatto altrattanto con Che Guevara

"Sì, è un voto politico", ha spiegato il rappresentante di FdI rivolgendosi ai colleghi, "è un voto politico come quello che fu dato per esempio a Che Guevara a San Giuliano". "Noto personaggio guerrafondaio, stupratore, e chi più ne ha più ne metta...va bene?", affonda Nerini, scatenando la reazione dei rappresentanti del centrosinistra, tra urla e mugugni. Il consigliere della maggioranza, non riuscendo a proseguire il suo intervento, getta i fogli sul banco, mentre dall'opposizione proseguono le proteste nei confronti delle sue parole. Impossibile andare avanti con quel clima, per cui il presidente del Consiglio comunale Alessandro Bragagna è costretto a interrompere la seduta. "Va beh, quindi non posso dir niente?", replica Nerini."Qualcuno difende Che Guevara di voi? Va bene, se viene il signor Che Guevara gli chiedo scusa".

Alla ripresa dei lavori, col clima ancora incandescente, il consigliere comunale si è scusato per l'accaduto. "Io non vorrei che qualcuno si fosse sentito offeso da quello che ho detto prima" , spiega l'esponente di FdI, "stavo citando alcune fonti che avevo letto. Sembra che non siano verificate per cui mi rimetto al giudizio degli esperti, secondo i quali Che Guevara non è stato uno stupratore".

"Per cui mi scuso per questa cosa", prosegue Nerini, "però ha detto: ‘Io amo l’odio'.

Non mi hanno fatto finire il discorso, sennò avrei detto che la figura a mia giudizio, come altre, politicamente oggi alla luce di quello che sappiamo non sono belle". "Del resto in quest’aula è stata revocata la cittadinanza a Benito Mussolini e io ho detto: come si fa a togliere la città a qualcuno già morto?", precisa in conclusione.

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