Distruggere i palazzi per combattere la criminalità giovanile?

A Napoli continuano le disperate ricerche di una soluzione alle devianze e alla criminalità giovanile. Una interessante opzione è stata proposta ieri dal procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo

Distruggere i palazzi per combattere la criminalità giovanile?

Da anni politici e amministratori locali della città di Napoli cercano una soluzione alle devianze giovanili e alla microcriminalità molto presente nel capoluogo campano. Nonostante moltissimi sforzi non si è mai riusciti ad abbassare il livello di criminalità giovanile nella zona. C’è chi ha pensato alla militarizzazione, aumentando la già nutrita presenza delle forze dell’ordine nei quartieri considerati problematici. Ma c'è anche chi ha avuto un’idea diversa da quelle solite, prendendo ispirazione da un modello francese. Giovanni Melillo, ex capo della Procura ed attuale procuratore nazionale Antimafia, ha tenuto un intervento sul tema al premio "Luigi Frunzio”, incentrato sulle devianze e sulla violenza giovanile. Melillo ha menzionato il modello della città Marsiglia, località a sud della Francia simile a Napoli non solo per conformazione geografica e territoriale, ma anche per i molti problemi giovanili.

"Negli anni 50 (a Marsiglia ndr) - queste le parole del procuratore riportate dal Corriere del Mezzogiorno - la criminalità era più grave di quella napoletana e lì la Repubblica francese è intervenuta con tutti gli strumenti a disposizione e anche radendo al suolo e ricostruendo tutte le zone degradate".

"La questione minorile e criminale nel suo complesso è un allarme potente ma inascoltato di un rischio democratico che è sotto gli occhi di tutti - ha concluso Melillo - a Napoli la questione è esacerbata da una condizione di frammentazione del tessuto sociale, istituzionale, di povertà dei servizi sociali".

Alcune strutture nelle periferie di Napoli - le vele di Scampia su tutte - sono prive d’armonia con gli splendidi paesaggi campani, un bambino di cinque anni che abita e passa gran parte delle proprie giornate in questi posti non avrà mai i giusti stimoli. Melillo senza mezzi termini ha poi chiesto di radere al suolo alcune strutture, un palese riferimento alle mega strutture delle periferie campane.

Sempre più giovani napoletani lasciano la scuola

Dal 15 ottobre ad oggi a Napoli ci sono state ben 558 segnalazioni di bambini che non frequentano più da tempo le scuole dell’obbligo. Questi giovani, la maggior parte provenienti dalle periferie, potrebbero essere stati assoldati da qualche gang criminale di stampo camorrista.

Soltanto pochi giorni fa due gang rivali si sono scontrate nei pressi di Carlo III con palle da baseball e tirapugni per uno sconfinamento territoriale. L'ennesimo episodio che ha sconcertato gli abitanti della zona, chiedendo un pronto intervento da parte delle forze dell'ordine.

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