Cronaca locale

Emergenza casa, è guerra tra gli sfrattati e occupanti

Si apre una crepa tra sindacati degli inquilini e i movimenti di occupazione: il Comune non convince i manifestanti scesi in piazza

Emergenza casa, è guerra tra gli sfrattati e occupanti

Il Comune di Roma viene preso di mira sia dai movimenti di occupazione sia dai sindacati degli sfrattati e dei senza casa. Ma tra i due "mondi" si apre una frattura piuttosto insolita nella battaglia a favore contro l'emergenza abitativa. I rappresentanti di Unione Inquilini hanno mostrato i numeri forniti dal dipartimento Patrimonio secondo cui nel 2022 il Campidoglio ha assegnato 127 case popolari a nuclei in graduatoria, di cui sei iscritti da 23 anni. A fronte di tutto questo, in occasione dello sgombero di due maxi occupazioni (la ex clinica Valle Fiorita e il palazzo di via delle Provincie) Comune e Ater hanno trovato 210 alloggi in cui sistemare tutti gli occupanti sgomberati. Tuttavia, dall'altra parte, il sindacato conferma che – nello stesso periodo – a nessuno degli sfrattati finiti per strada (e da loro assistiti) è stata proposta una casa popolare. Silvia Paoluzzi di Unione Inquilini garantisce che "non la faremo diventare una guerra tra poveri"; anche se "quando ci si muove in gruppo, in maniera organizzata, si viene visti. Invece uno sfrattato non fa rumore, si dissolve nelle disgrazie della città".

Le storie degli sfrattati

I racconti di coloro che sono rimasti per strada sono molteplici. Come scrive il quotidiano il Tempo Giuliana, caregiver della madre Gina, 84enne e allettata, da quanto è stata sfrattata ha dormito in auto per due settimane mentre la mamma si è adattata al letto a castello in casa di amici. "Una donna anziana che ha avuto diversi ictus, una vergogna. Siamo anche iscritti in graduatoria", spiega. Ma per le due donne non c'è ancora una casa. Anche Walter, in cassa integrazione dal lockdown, non è più riuscito a pagare l'affitto dell'appartamento di Ostia in cui viveva con la moglie e due figli piccoli. E, nonostante la buona volontà nel versare almeno parte del canone, a inizio anno sono dovuti uscire con le valigie in mano.

Giuliana e Walter erano scesi in piazza con i sindacati sperando di parlare con l'assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative della giunta Gualtieri, Tobia Zevi. Al posto di quest'ultimo, invece, si è presentato Yuri Trombetti, il consigliere capitolino e presidente della commissione Patrimonio, che ha rivendicato l'acquisto di 120 case dell'Inps. Altre ne arriveranno dall'Ater di Roma dopo la memoria di giunta, approvata nei giorni scorsi, che impegna il Comune a comprare alloggi dell'ente grazie ai 220 milioni a disposizione proprio per questo scopo.

Patrizia Behman di Uniat è alquanto scettica. "Si assegneranno le case alla graduatoria prima che vengano occupate o richieste dai movimenti, che si stanno già attrezzando per averne molte altre?". Nel frattempo, restano tre le grandi occupazioni che Prefettura e Comune prevedono di sgomberare nei prossimi mesi: il Maam di via Prenestina e i palazzi di via del Policlinico e via Lucio Calpurnio Bibulo. "Non siamo contrari al passaggio da casa a casa – precisa Unione Inquilini –.

Chiediamo solo che il trattamento sia lo stesso per tutti".

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