
A Fiera Milano è stata presentata l'edizione 2025 di MIBA - Milan International Building Alliance - un format che darà il via, il 19 novembre, a quattro manifestazioni che racconterà l'evoluzione di edifici e città. Saranno presenti 1250 aziende provenienti da 38 paesi, ospitati in otto padiglioni. Con oltre 100 appuntamenti, il cui focus sarà improntato su sostenibilità, digitalizzazione, sicurezza e applicazione dell'Ai.
Paola Sarco - responsabile del progetto MIBA - sull'edizione 2025 spiega che: "MIBA quest'anno ha il 28% di internazionalità, non siamo solo europei". E infatti ci sono partecipazioni che arrivano anche dalla Cina.
L'Osservatorio
Il Politecnico di Milano - partner scientifico dell'evento - giocherà un ruolo da protagonista. L'ateneo ha realizzato uno studio sul comparto edilizio, individuando nel New European Bauhaus - progetto targato Commissione Ue - un driver di primo piano.
Il New European Bauhaus Facility
Secondo Niccolo Aste, professore architettura dell'ateneo: "L'università oltre alla didattica e alla ricerca ha anche il compito di traferire all'esterno quello che scopre all'interno" e il PoliMi in questo settore è un'eccellenza: primo in Italia e settimo nel mondo nelle discipline di architettura. "Questo ci riempie di orgoglio e ci permette di informare e formare il settore edilizio, che è la spina dorsale dell'economia Italiana" d'altronde si parla di un business di oltre 100 miliardi l'anno.

Ci si aspetta un giro di affari di sette miliardi l'anno che alla fine del triennio 2025-2027 possono produrre oltre 20 miliardi di indotto. Queste stime parlano per tutta l'Unione, ma "a livello italiano - continua il docente - con il NEB ci aspettiamo un giro da due miliardi e mezzo". Chiarendo quali sono i settori che ne beneficeranno maggiorente: 680 milioni per l'edilizia, 350 milioni per la digitalizzazione nelle costruzioni, 65 milioni per la mobilità interna e 150 milioni per la sicurezza e la cybersicurezza.
Fiera Milano
Sui giochi olimpici Alessandro Pavesi - direttore venue Fiera Milano – ha commentato: “Tutto è nato nel novembre 2022 dove ci è stato chiesto uno studio di fattibilità. All'inizio è andata male. Poi grazie a Fondazione Fiera Milano abbiamo voluto fare qualcosa di importante. Abbiamo preso i padiglioni 13 e 15 divisi da una parete e abbiamo creato un unico stabile”.

Una sfida che ha visto centinaia di operai e migliaia di ore di lavoro. Ovviamente c’è un prima e un poi - spiega Alessia Magistroni direttore delle comunicazioni di Fiera Milano – e per il poi l'azienda ha deciso una strategia di business. Questi spazi ospiteranno eventi sportivi, concerti e iniziative per i giovani” dando vita a un Centro Polifunzionale di 37mila metri quadrati. Ora la domanda è: dopo le olimpiadi? “