Cronaca locale

La lite in condominio, poi l'inseguimento con le katane. Paura a Reggio Emilia

Secondo gli inquirenti, alla base del folle gesto ci sarebbero dei dissidi condominiali. Impugnate le katane, l'uomo ha cominciato a inseguire il vicino fino all'arrivo dei militari

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Momenti di autentica follia in un condominio di Campagnola Emilia (Reggio Emilia), quando un uomo di 40 anni, impugnate due katane, si è lanciato all'inseguimento di un vicino di casa, minacciando di aggredirlo. Provvidenziale l'intervento dei carabinieri della compagnia locale, che hanno provveduto a fermare l'esagitato e a denunciarlo. Ancora poco chiare le ragioni del gesto.

Cosa è successo

Secondo quanto riferito dalle autorità locali, la vicenda si è verificata nel pomeriggio dello scorso 27 marzo presso un'abitazione nel quartiere di viale Nuovo Risorgimento di Campagnola Emilia. La chiamata ai carabinieri è partita verso le ore 15.30, quando è stata segnalata la presenza di un uomo armato.

Stando alla ricostruzione, il 40enne aveva prima cercato di forzare la porta d'ingresso del vicino servendosi di una katana, riuscendo a bucarla da parte a parte. Poi, messa in fuga la vittima, si è lanciato al suo inseguimento in cortile, brandendo sia la prima katana che un'altra più piccola. A contattare i carabinieri è stata la figlia dell'inseguito, che ha chiesto aiuto.

Provvidenziale l'intervento dei militari, che hanno evitato il peggio. Accorsi sul posto, gli uomini in divisa hanno trovato il 40enne ancora armato e in evidente stato di alterazione. Con un po' di fatica sono riusciti a calmarlo e a farlo desistere dai suoi intenti. L'uomo aveva con sé una katana decorativa di circa un metro di lunghezza e con punta acuminata, mentre l'altra arma era una katana di ventisei centimentri. Nello stessa area condominiale si trovava anche la vittima che, insieme ai testimoni, ha raccontato quanto accaduto. Le due katane sono state subito poste sotto sequestro.

La denuncia

Non si comprende ancora che cosa abbia provocato l'azione del 40enne. Inizialmente si è parlato di una ritorsione, dovuta al fatto che l'uomo fosse convinto di essere stato derubato. Il soggetto, già seguito dai servizi sanitari, è stato affidato alle cure del servizio di Igiene mentale e, secondo quanto riferito da Il Resto del Carlino, ha raggiunto senza bisogno del Tso l'ospedale di Guastalla.

La vittima dell'aggressione, invece, si è presentata presso il comando dei carabinieri per sporgere formale denuncia. Il 40enne è stato effettivamente denunciato per porto di armi od oggetti atti ad offendere, danneggiamento e minaccia aggravata.

Sono comunque in corso degli accertamenti.

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