Ischia, per la frana del 2009 tutti i reati prescritti in appello

In primo grado l’allora sindaco Vincenzo D'Ambrosio fu condannato a quattro anni di reclusione per omicidio colposo

Ischia, per la frana del 2009 tutti i reati prescritti in appello

La pessima notizia, come ulteriore beffa, è arrivata a distanza di pochi giorni dalla frana che a Casamicciola Terme, nell’isola di Ischia, è costata la vita, fino a questo momento, a undici persone. Una dodicesima è ancora dispersa e si continua a fare la conta degli ingenti danni. La Corte di Appello, intanto, ha dichiarato prescritti i reati relativi all’altra tragedia che ha colpito l’isola napoletana tredici anni fa. Il 10 novembre 2009 un’alluvione colpì i centri ischitani di Fasaniello e Perrone uccidendo una ragazza di 15 anni, Anna De Felice, e ferendo quattordici persone.

Il processo

In primo grado l’allora sindaco Vincenzo D'Ambrosio fu condannato a quattro anni di reclusione per omicidio colposo. Il primo cittadino incassò, insieme al suo predecessore Giuseppe Ferrandino e ad altri indagati, l’assoluzione per l’accusa di disastro colposo. Adesso è arrivata la prescrizione in appello per D’Ambrosio che chiude definitivamente la vicenda di tredici anni fa. Non ci sono colpevoli per la morte della 15enne De Felice e per i quattordici feriti dell’alluvione di Fasaniello e Perrone.

La situazione a Casamicciola Terme

A Ischia, nelle ultime ore, il tempo è migliorato ma le oltre mille persone sfollate non potranno ancora rientrare nelle loro abitazioni fino a quando non saranno portate a termine le verifiche sulla stabilità degli edifici da parte dei vigili del fuoco e dei geologi. Sono quasi settecento gli immobili a rischio crollo, un numero impressionante che consiglia molta cautela. I residenti temono che in questa fase possano diventare vittime di atti di sciacallaggio, anche se le forze dell’ordine hanno rassicurato gli abitanti di Casamicciola Terme.

“Gli appartamenti rimasti vuoti dopo l'allontanamento dei residenti – ha dichiarato al quotidiano la Repubblica il capitano dei carabinieri Tiziano Laganà – sono sorvegliati nell'arco delle ventiquattro ore da un nostro presidio, al quale si aggiungono i servizi di pattugliamento dispiegati nella zona”.

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