Letame e insulti contro il centro Pro Vita: raid transfemminista a Padova

Escrementi a secchiate su chi non la pensa come loro: a Padova il blitz transfemminista contro il Centro aiuto alla vita. Nella rivendicazione del gesto, attacchi ai volontari e al governo

Letame e insulti contro il centro Pro Vita: raid transfemminista a Padova
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Escrementi a secchiate su chi non la pensa come loro: le transfemministe si sono fatte riconoscere ancora una volta. A Padova la sede del Centro di aiuto alla vita (Cav) è stata bersagliata da un raid notturno durante il quale le attiviste hanno tracciato scritte pro-aborto e sparso letame. "Sulle nostre scope siamo arrivate, e come per magia abbiamo consegnato un dono speciale a chi anche quest'anno se l’è proprio meritato", hanno scritto sui social, dove hanno postato anche un video che documenta la loro bravata. Tutte orgogliose dell'ennesimo sfogo di intolleranza prodotto in nome della lotta al cosiddetto patriarcato.

Il deplorevole gesto è stato compiuto in sfregio al Movimento per la vita, che - hanno attaccato le autrici del blitz - "si è impegnato per spaventare, colpevolizzare e influenzare violentemente migliaia di persone gestanti, e in questo governo ha trovato spazio, ha trovato un megafono per le proprie istanze antiabortiste e per promuovere l'idea della famiglia tradizionale come l’unica possibile". Mosse da istanze politiche e sospinte dalla solita deologia militante, le transfemministe si sono così scagliate contro la sede del Cav di Padova, imbrattandone l'ingresso. Un blitz dai metodi intimidatori che ha suscitato "sconcerto" nei volontari dell'associazione.

"Gli attacchi 'conditi' anche da abbondante letame posizionato all'ingresso del Cav, mostrano lo squallore e l'intolleranza della mentalità abortista che rifiuta ad ogni costo - fino a ricoprirlo di offese e sporcizia - lo sguardo sulla meraviglia della vita umana che sboccia nel seno materno", ha commentato il Movimento per la vita italiano, al quale ha espresso vicinanza e solidarietà la Onlus Pro Vita e Famiglia, a sua volta bersagliata più volte dall'intolleranza del mondo transfemminista. "Questi ultimi fatti, insieme a quanto accaduto nelle scorse settimane con l’assalto alla nostra sede di Roma e il ritrovamento di un ordigno esplosivo, dimostrano che è in corso una vera e propria strategia per tentare di silenziare, intimidire e incutere terrore a tutte quelle realtà che si spendono per la tutela della vita nascente e i diritti delle donne", ha tuonato Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita e Famiglia.

Peraltro, a rendere ancor più inaccettabili certi attacchi è il fatto che essi vengano rivolti verso realtà che - come il Centro aiuto alla vita, appunto - che svolgono il loro servizio nel silenzio, senza dar fastidio a nessuno. E anzi, offrendo un'opportunità o una mano tesa a chi ne avesse bisogno.

"Non ci facciamo intimidire e vogliamo perseverare con amore verso tutti, nella tutela dei bimbi non nati e delle loro mamme. Il volontariato per la vita è splendido", ha infatti rilanciato dal Movimento per la vita italiano, intenzionato a non arretrare di fronte alle prepotenze di chi vorrebbe imporre la propria ideologia a ogni costo.

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